Repubblica-Londra:Londra, scuole chiuse 'Salari troppo bassi'.

Dopo i pompieri, anche gli insegnanti in rivolta.

Londra, scuole chiuse 'Salari troppo bassi'.

RICCARDO ORIZIO

LONDRA'#8212;Dopo i pompieri, anche gli insegnanti dichiarano guerra a Tony Blair e al New Labour. Più di mille scuole a Londra hanno chiuso i battenti ieri e al tremila hanno funzionato a mezzo servizio dopo che gli insegnanti hanno scioperato per chiedere un aumento dello speciale sussidio dato a chi lavora nella capitale britannica, una delle più costose al mondo. Secondo gli insegnanti, le attuali 3 mila sterline (4.500 euro) pagate loro in più rispetto ai colleghi di altre aree sono insufficienti a coprire i costi aggiuntivi di trasporto e alloggio e vanno portate a 6 mila sterline.

Lo sciopero degli insegnanti è il segnale che l'effetto valanga messo in moto dallo sciopero dei pompieri sta iniziando a funzionare. I vigili del fuoco, infatti, sono al quinto giorno di sciopero e chiedono un aumento del 16% (inizialmente era del 40%).

Partita come una piccola disputa di settore, la rivolta dei pompieri rischia di poter decidere il futuro di Tony Blair. I pompieri sono in fatti diventati il simbolo di altre categorie di lavoratori '#8212; insegnanti, infermieri, militarì, lavoratori dei trasporti '#8212; che svolgono professioni essenziali per il funzionamento della società, ma che ricevono stipendi bassi. La matematica della disputa è chiara; un aumento degli stipendi del 16% costerebbe all'erario 800 milioni di euro in tre anni, ma secondo Blair poi tutti i dipendenti degli enti locali chiederebbero lo Stesso e il conto finale salirebbe a 6 miliardi di euro. "Ogni aumento oltre il 4% dovrà essere finanziato dalla modernizzazione del servizio", dice Blair. Per modernizzazione si intende il taglio dei posti di lavoro. I sindacati accusano Blair di voler "do a Maggie", cioè di voler imitare la Thatcher. Ogni giorno si rischiano vite umane per assenza di pompieri (sostituiti da militari). Mentre molti incendi vengono spenti con misure d'emergenza, quello politico sta dilagando e non si capisce chi potrà spegnerlo.