FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3795259
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-La ricerca premi i migliori e li paghi bene

Repubblica-La ricerca premi i migliori e li paghi bene

La ricerca premi i migliori e li paghi bene CORRADO AUGIAS G entile Augias, in Italia esiste ...

14/04/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

La ricerca premi i migliori e li paghi bene
CORRADO AUGIAS


G entile Augias, in Italia esiste un robusto mercato dell'intrattenimento, nella ricerca invece il mercato è minimale. La cosa è peggiorata negli ultimi anni. Quando ero giovane non era raro trovare un giovane cattedratico con meno di 30 anni, adesso è già un miracolo diventare ricercatore prima dei 35. Nel '66 ho rifiutato un'ottima offerta dell'Università di Yale, Stati Uniti, perché ne avevo una competitiva a Roma.

Sul piano internazionale invece il mercato della ricerca esiste per cui abbiamo la fuga dei nostri cervelli e (altrettanto importante) l'incapacità di reclutarne a nostra volta dallo stesso mercato internazionale. Per un giovane brillante una prestigiosa "instructorship" ad Harvard non può essere confrontata con una micragnosa borsa a Roma. La politica di destra e di sinistra sembra avere idee diverse ma ugualmente confuse e ho scarse speranze che le cose cambieranno cambiando governo. L'ultimo centrosinistra ci ha dato una legge sulle idoneità che blocca da anni il rinnovo della classe accademica. Il decreto Moratti se passerà genererà anni di contenzioso sindacale con conseguente nuovo blocco e così via.

Nella zona di Boston vi sono università di serie A (poche), molte di serie B e moltissime di serie C, D etc.. Questo è un esempio di mercato. Quando ad Austin, Texas, venti anni fa hanno voluto lanciare la fisica e la matematica hanno istituito le "cattedre da un milione di dollari" con ovvio successo. Insomma senza nulla togliere al professore o al ricercatore medio, anche nella ricerca ci sono i fuori classe, dovremmo adeguarci.

Claudio Procesi

Dipartimento di Matematica, Università /La Sapienza.procesi@mat.uniroma1.it Il professor Procesi ha ragione a invocare l'introduzione di criteri di merito nella selezione dei ricercatori. Non ci fossero altri motivi basterebbe questo: nel mercato globale della ricerca quando un sistema si blocca le intelligenze migliori vanno altrove, si perdono. In Italia è accaduto che una serie di errori fatti (o per demagogia o per profondo disinteresse) abbiano imbottito le università di sterminate "liste d'attesa" che obbediscono a criteri burocratici e non di valutazione reale delle qualità. Per altri aspetti un sistema baronale impedisce che si svolgano veri concorsi preferendo il metodo delle cooptazioni incrociate: io do un posto al tuo, tu lo dai al mio. Risultato: il sistema non funziona né verso l'alto né verso il basso.

Le buone università degli Stati Uniti non discriminano nel reclutamento, si basano rigorosamente sul merito. Nelle università pubbliche e nelle migliori private (comprese quelle di élite dell'Ivy League) molti studenti anche oltre il 50 per cento godono di un aiuto finanziario procurato dall'università stessa. Da noi mancano i soldi ma prima dei soldi manca l'energia politica per mettere mano a un sistema incrostato di cattive abitudini. Questo governo non ha fatto niente nemmeno in questo campo. Però confesso che mi piacerebbe sentire Romano Prodi, se finalmente si comincerà a parlare di programmi, mettere la ricerca, l'università e la scuola ai primi posti nella lista delle priorità. I soldi in qualche modo si trovano quando c'è la volontà di farlo. Per esempio Diana Bracco, consigliere di Confindustria, fece mesi fa la proposta di estendere alla ricerca l'utilizzo dell'8 per mille. Chissà se qualcuno si sentirebbe di riprenderla.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL