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Repubblica it: Università, sindacati al ministero ma il ministro non si fa trovare

Cgil, Cisl e Uil all'incontro convocato dal titolare dell'Istruzione il ministro però non c'è: li riceve il sottosegretario Giuseppe Pizza

11/11/2008
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la Repubblica

Il decreto pubblicato in gazzetta Ufficiale. Venerdì corteo a RomaGli studenti chiedono a Trenitalia un biglietto a costo "equo"

Maria Stella Gelmini

ROMA - Il decreto legge sulla riforma della scuola è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, il mondo dell'università e della ricerca (e anche quello dei Conservatori e delle Accademie di Belle arti) si prepara a scendere in piazza a Roma venerdì 14 e intanto Maria Stella Gelmini convoca i sindacati. L'appuntamento era fissato per oggi alle 15 negli uffici del ministero a viale Trastevere, poi è slittato un po', ma non è questo il punto.
Il punto è che il ministro Gelmini non c'è, al momento. Cgil, Cisl e Uil devono accontentarsi del sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza, più conosciuto per la complicata battaglia preelettorale ingaggiata lo scorso aprile in difesa del simbolo della Democrazia Cristiana. Eppure solo ieri la Gelmini aveva diffuso una dichiarazione in cui si diceva "disponibile al confronto con chi vuole riformare e non difendere a tutti i costi lo status quo". Disponibile ma assente, ancora una volta. Gli atenei, intanto, proseguono con la mobilitazione e gli studenti si organizzano per il corteo di venerdì.
Le richieste dei sindacati. Fondi per i rinnovi contrattuali del personale tecnico-amministrativo e per il settore Afam e apertura di un tavolo di confronto sull'università. Antonio Marsiglia, segretario della Cisl-Università, aveva anticipato ieri i punti da sottoporre alla Gelmini nell'incontro di oggi. Temi che tuttavia, com'è noto, rientrano nelle competenze del ministro del Tesoro. Fra l'altro, aggiunge Marsiglia, "la situazione è stata aggravata dal decreto varato giovedì scorso in Consiglio dei ministri, che ha diviso in due le università, tracciando una linea fra quelle virtuose e quelle non". Quest'anno sette università saranno escluse dai concorsi, ma per effetto del progressivo taglio dei fondi rischiano di essere almeno venti l'anno prossimo e quaranta nel 2010.

Assemblee, cortei, richieste a Trenitalia. Si è conclusa poco dopo le 15 davanti alla stazione Porta Garibaldi la manifestazione dei circa duecento studenti che stamattina si sono radunati in Stazione Centrale da dove sono partiti in corteo attraversando il centro di Milano fino a Porta Garibaldi, a ritmo di slogan contro la legge 133, accolti da un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine. A Torino un corteo si è mosso nel pomeriggio da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, verso la stazione Porta Nuova. La scelta delle stazioni, sia a Milano che a Torino, è dovuta al fatto che gli studenti chiedono a Trenitalia un biglietto ferroviario dal costo "equo" che permetta loro di raggiungere Roma per la manifestazione di venerdì. Stessa situazione a Bologna e anche a Napoli, dove Trenitalia ha reso disponibili tre treni con il 30% di sconto sul biglietto "ma ciò non soddisfa le nostre esigenze", dicono i rappresentanti degli studenti (ne dovrebbero partire per Roma circa 4000) riuniti presso la Stazione centrale del capoluogo campano.
Lezioni-fiume e caffè gratis. Per la seconda volta nel giro di due settimane gli studenti dell'Università di Firenze stanno partecipando a una lezione non stop di 24 ore per protestare contro la riforma Gelmini. Le lezioni sono iniziate alle 8.30, presso il polo occupato di viale Morgagni. Circa duecento gli studenti che assistono ai corsi, che andranno avanti fino alle 8.30 di domani. Le lezioni sono tenute da docenti e ricercatori delle facoltà di Scienze, Farmacia, Medicina e Ingegneria. A disposizione caffè gratis.
La Sapienza, elezioni a rischio. "Una grave violazione della democrazia". Così alcuni rappresentanti uscenti e candidati segnalano la situazione creata dalla decisione del rettore Frati "di far votare, alle elezioni previste per il 12 e 13 novembre - si legge in un comunicato - solo gli studenti che hanno pagato la prima rata universitaria. Su 130 mila iscritti, a oggi possono votare solo il 50 mila. Avevamo chiesto il rinvio delle elezioni e ne ribadiamo le ragioni e non escludiamo ricorsi per chiederne l'annullamento".


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