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Repubblica-Irpef, governo battuto alla Camera Cisl: tavolo sul Sud o mobilitazione

Finanziaria, Udc ed An votano con le opposizioni per strappare più sgravi per i redditi medi Irpef, governo battuto alla Camera Cisl: tavolo sul Sud o mobilitazione Sospesa la seduta: oggi l...

24/10/2002
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la Repubblica

Finanziaria, Udc ed An votano con le opposizioni per strappare più sgravi per i redditi medi
Irpef, governo battuto alla Camera Cisl: tavolo sul Sud o mobilitazione

Sospesa la seduta: oggi la questione sul tavolo del consiglio dei ministri
ROBERTO PETRINI

ROMA - Esordio al cardiopalma per la Finanziaria: ieri notte al debutto delle votazioni in commissione Bilancio il governo è stato battuto su un emendamento all'articolo sulla riforma delle aliquote Irpef presentato dal deputato di An Maurizio Leo, specialista nelle questioni fiscali. La proposta di modifica sarebbe costata 400 milioni di euro e il sottosegretario Giuseppe Vegas è stato costretto a chiedere la sospensione della seduta per consentire all'esecutivo di esaminare oggi i riflessi della misura sui saldi di bilancio. "Non ci sono le condizioni per proseguire con emendamenti di questo tenore", ha detto Vegas. L'emendamento che prevedeva più deduzioni per i redditi sopra i 25 mila euro, ritenuti penalizzati dalla riforma, è stato votato da An, Udc e della opposizioni.
Passo in avanti decisivo, intanto, dopo le limature e le intese di giorni scorsi, del decreto fiscale, approvato ieri dalla Camera, che ripristina la vecchia versione della Dit e alleggerisce il prelievo sulle assicurazioni: ma anche in questo caso si è verificato un incidente per il governo quando, in durante le votazioni, è stato battuto su un emendamento della Lega e dell'Ulivo.
Ieri Umberto Bossi in persona è sceso in campo per dare il via libera alle modifiche pro-Sud: "Noi spingiamo per lo sviluppo del Sud, perché crediamo che tutte le aree del paese devono avere uno sviluppo e proprio per questo spingeremo sugli investimenti anziché sull'assistenzialismo". Dopo la girandola di incontri di lunedì tra i vari gruppi della maggioranza a far credere che la soluzione si stia avvicinando sono anche le parole del ministro del Tesoro Giulio Tremonti che ieri ha incontrato nuovamente la Confindustria e ha fatto capire che la quadratura del cerchio è imminente: "C'è stato un polverone, ma quando la polvere si posa viene fuori una quantità record di risorse finanziarie per il Sud".
Tuttavia se il fronte politico sembra dare segnali si apparente intesa - ieri si è svolto anche un vertice di maggioranza con Tremonti - quello delle parti sociali è in fermento. Il leader della Cisl Savino Pezzotta ieri ha alzato la voce: "La Cisl sul Mezzogiorno non farà sconti al governo: o si rispetta il Patto per l'Italia o sarà mobilitazione. E se l'esecutivo ha l'intenzione di presentare un maxi-emendamento sulla Finanziaria, lo faccia dopo un confronto con le parti sociali". Sulla stessa lunghezza d'onda, oltre alla Uil, la Confindustria che con Francesco Averna ha chiesto un tavolo per discutere le modifiche da apportare alla Finanziaria per il Sud. Spalleggia la richiesta l'Udc, che nei giorni scorsi ha presentato un emendamento di modifica della partita-Sud.
Segna la giornata che ruota intorno alla Finanziaria anche la vicenda Bankitalia. L'emendamento di Tabacci, dell'Udc, che destinava le riserve di Bankitalia alla riduzione del debito pubblico, è stato stoppato dal presidente della Camera Casini. Una decisione molto "apprezzata" sia dal governatore Fazio sia dal presidente della Bce Wim Duisenberg. In una lettera Casini afferma che l'emendamento non appare conforme alle previsioni dei Trattati europei e alle procedure da essi previste "ai fini dell'assunzione delle decisioni in ordine alle riserve valutarie nell'ambito del sistema delle banche centrali". Replica in serata del presidente della Commissione Attività produttive Bruno Tabacci: "Prendo atto ma non sono convinto".


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