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Repubblica-Il Tesoro esclude la Cgil dagli incontri sulla manovra

Confindustria, Cisl e Uil ricevuti da Tremonti. Il sindacato guidato da Epifani: scorrettezza gravissima Il Tesoro esclude la Cgil dagli incontri sulla manovra Ultimatum della Lega al governo: ...

30/10/2002
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la Repubblica

Confindustria, Cisl e Uil ricevuti da Tremonti. Il sindacato guidato da Epifani: scorrettezza gravissima
Il Tesoro esclude la Cgil dagli incontri sulla manovra
Ultimatum della Lega al governo: subito il federalismo

ROBERTO PETRINI

ROMA - Nuova giornata ad alta tensione per la Finanziaria. Polemiche, ultimatum della Lega, attesa nervosa e colpo di scena finale: dopo slittamenti e smentite ieri sera si sono tenuti al Tesoro una prima serie di incontri bilaterali sul maxiemendamento sul Sud con Cisl, Uil e Confindustria ma senza la Cgil che ha espresso forte irritazione: "L'incontro separato è una scorrettezza grave", ha commentato il leader della Cgil Guglielmo Epifani. "Ci prendono in giro, abbiamo fatto bene a scioperare da soli", ha aggiunto Paolo Nerozzi dello stesso sindacato. Per il Tesoro l'incontro invece è andato bene e oggi, dopo gli incontri preparatori di ieri, si terrà l'atteso incontro già slittato nei giorni scorsi. "Chiameremo anche la Cgil", ha dichiarato ieri sera il viceministro Miccichè.
E il maxiemendamento? Secondo il ministro del Welfare Roberto Maroni sarà presentato domani dal governo. Ma complicare la giornata ci si è messa anche la vigilia del voto sulla delega sul lavoro, dal quale fu stralciato l'articolo 18, e per il quale Maroni aveva chiesto ai parlamentari della Margherita di rinunciare all'ostruzionismo e di garantire il proprio voto con l'obiettivo di sfruttare le 48 ore disponibili prima della ripresa dell'esame della Finanziaria. Enrico Letta, responsabile per l'economia della Margherita, è andato a vedere la proposta di Maroni, ha chiesto più tempo per il dibattito e una serie di modifiche senza ottenerle. "Era un bluff", ha detto in serata Letta commentando il nulla di fatto.
Anche sulla Finanziaria a Montecitorio il clima è segnato dal nervosismo: "In Parlamento siamo all'oscuro di tutto quello che vuole fare il governo sulla Finanziaria, soprattutto sul Sud abbiamo elementi contrastanti e incerti", ha detto Alberto Giorgetti, capogruppo di An alla Commissione Bilancio della Camera. A testimonianza del clima d'incertezza basti citare che oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti in aula: in assenza di un maxiemendamento del governo i gruppi sembrano orientati a ripresentare la valanga di proposte di modifica che ostacolarono i lavori in commissione e richiesero la convocazione di un vertice di maggioranza.
La vera posta in gioco resta comunque il pacchetto Sud con la trasformazione dei finanziamenti a fondo perduto in prestiti e il rinvio al 2005 delle risorse per il Mezzogiorno mentre sul fronte degli enti locali ieri dopo un nuovo incontro l'Anci si è dichiarata "insoddisfatta". La Lega ha invece lanciato una sorta di ultimatum al governo attraverso il capogruppo alla Camera Alessandro Ce': o viene presentato entro fine anno un disegno di legge delega sul federalismo fiscale oppure non voteremo il maxiemendamento sul Sud. Di fatto un disegno di legge potrebbe essere presentato e spedito in Parlamento senza troppi problemi, il problema vero è costituito invece dal miliardo e mezzo di euro che bisognerà trovare per congelare la noma che trasforma il 50 per cento dei finanziamenti a fondo perduto in prestiti a tasso agevolato. E' proprio su questo punto che si sta cercando una mediazione tecnica che potrebbe prevedere di ridurre la quota dei prestiti sotto la soglia del 50 per cento.


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