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Repubblica-Il ministro in Cattolica: la mia riforma

Moratti: "Punteremo su giovani e ricerca" Il ministro in Cattolica: la mia riforma "Un sistema per misurare l'efficienza dei corsi" Alla festa degli 80 anni dell'ateneo scambi...

05/02/2002
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la Repubblica

Moratti: "Punteremo su giovani e ricerca"
Il ministro in Cattolica: la mia riforma
"Un sistema per misurare l'efficienza dei corsi"
Alla festa degli 80 anni dell'ateneo scambiati per proteste i cori di approvazione di Cl
La contestazione arriverà oggi per il mancato incontro di ieri con gli studenti
CARLO BRAMBILLA


Un grande striscione: "Più liberi con Letizia". E poi cori da stadio, urlati con entusiasmo, alzando ritmicamente la mano: "Una di noi, Letizia una di noi" o, in alternativa, "uno di noi, Roberto uno di noi". L'arrivo all'Università Cattolica del ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, e del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ieri mattina, in occasione della celebrazione degli ottant'anni dell'ateneo, è stato accolto festosamente da un centinaio di militanti di Comunione e Liberazione. I collaboratori del ministro, però, convinti di essere contestati dopo la presentazione della nuova riforma scolastica, che taglia migliaia di cattedre, hanno scambiato l'entusiasmo per una manifestazione di dissenso. E hanno fatto entrare in tutta fretta la Moratti, cupa in volto, nell'università, scortata dalle forze dell'ordine.
Avvertita successivamente del malinteso dal suo portavoce, Roberto Pesenti, Letizia Moratti, raggiante, ha voluto fermarsi, all'uscita, a salutare quelli che sembravano quattro gatti di contestatori, miracolosamente trasformatisi in rispettabili giovani studenti. Ha fatto fermare l'auto blu, sulla quale vi erano anche il marito Gianmarco e la cognata Bedy Moratti, ed è scesa e a ringraziare i ragazzi salutando, questa volta con generosità, i presenti. Non tutti gli studenti della Cattolica, però, hanno le loro stesse posizioni politiche. Per questa mattina, davanti al rettorato, è stata organizzata una manifestazione per protestare contro il mancato incontro con il ministro Moratti nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno accademico.
Nell'aula magna dell'università, gremita di docenti, autorità e giornalisti, Letizia Moratti, dopo la prolusione del magnifico rettore, Sergio Zaninelli, ha illustrato la filosofia che supporta la sua riforma della scuola e la centralità degli studi universitari. "Pensiamo che solo una visione realmente unitaria del sistema educativo possa favorire la formazione integrale della persona ha detto. Permetta di coniugare la giusta dimensione valoriale della vita, la corretta maturazione psicologica ed emotiva". Ed ha spiegato come debba essere superato al più presto il divario con gli altri paesi industriali "dove il 21,5% della popolazione attiva è in possesso di un titolo equivalente alla laurea, contro il nostro 9,3%. Stiamo impoverendo il lavoro di contenuti conoscitivi e tecnici anche a causa del più alto tasso di dispersione universitaria in Europa. Siamo agli ultimi posti per laureati scientifici e dottorati. Contiamo appena 3,3 ricercatori per mille abitanti, rispetto ai 5,3 dell'Unione Europea".
Il ministro ha annunciato la volontà del Governo di predisporre un sistema di monitoraggio della qualità dei corsi universitari: "Misureremo l'adeguatezza dei mezzi messi a disposizione dei docenti e degli studenti. Porremo gli studenti nelle condizioni di fare un confronto trasparente tra università e singole facoltà quanto a strumenti didattici, strutture funzionanti, libri utilizzabili e consultabili. Pensiamo sia necessario introdurre nelle università l'accreditamento del prodotto formativo e la certificazione della qualità dei servizi, cosicché il confronto competitivo tra le diverse offerte didattiche possa avvenire in modo trasparente e puntuale".
Giornata tutta universitaria quella di ieri del ministro, senza spazi dedicati alla contestata riforma della scuola. A elogiare quest'ultima, senza tanti giri di parole, ci ha pensato, nei corridoi della Cattolica, Roberto Formigoni: "Il mio giudizio è estremamente positivo. Ora le Regioni possono determinare una quota, una percentuale dei programmi. Adesso si tratta di raccordare l'azione tra il Governo nazionale e le Regioni. L'occasione di incontro sarà la conferenza StatoRegioni già convocata per il 14 febbraio. Mi auguro che sia un'occasione positiva per tutti e che anche i miei colleghi possano guardare all'interno della riforma senza occhiali ideologici o con pregiudizi, ma cogliendo l'opportunità che questa riforma dà agli studenti e alle famiglie". "E, soprattutto, alle scuole private" ha commentato, disincantato, uno studente.


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