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Repubblica-Il Ministero consiglia la castità-di Michele Serra

MICHELE SERRA "NON sai resistere? Lui o lei insiste? Che brutta storia di inganni e di ricatti! Non ti ama, chi ti tratta così!". "Ricordati che sono la stabilità dell'unione e la fedeltà recip...

30/11/2002
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la Repubblica

MICHELE SERRA
"NON sai resistere? Lui o lei insiste? Che brutta storia di inganni e di ricatti! Non ti ama, chi ti tratta così!". "Ricordati che sono la stabilità dell'unione e la fedeltà reciproca le due armi davvero vincenti contro l'Aids". "L'amore ha bisogno di tempo! Non confondere l'amore con l'attrazione sessuale!". No, non è un corso prematrimoniale per fidanzati cattolici. Non è un parroco che parla (i parroci sono molto più avanzati).
Sono precetti contenuti in un libretto anti-Aids da distribuire nelle scuole (concepito da ben due ministeri, Sanità e Pubblica Istruzione) che ha fatto letteralmente imbufalire esperti e associazioni che da anni si battono per la prevenzione. I concetti-cardine della desolante operina sono l'invito alla castità e l'esortazione mielosa a cercare "il vero amore" (a quattordici anni?!), resistendo impavidamente alle corrive tentazioni del sesso.
Se possibile (e pareva davvero impossibile) questo opuscolo riesce a segnare un passo indietro perfino nell'esitante cammino delle campagne pubbliche fin qui dedicate alla lotta contro la malattia. I due distratti accenni al preservativo affogano in un mare di moralismo e sessuofobia, con un impatto sulla realtà affettiva e relazionale degli adolescenti italiani di oggi che è pari a meno di zero. Proporre a ragazzine e ragazzini, come scudo contro l'infezione, la paziente attesa del "vero amore", non è solo ridicolo, non è solo uno spreco di carta e di denaro, è anche indice di una pericolosa e colpevole diserzione di fronte a un'emergenza sanitaria.
I predicozzi sulle "coccole" come sublimazione del sesso (sì, c'è anche questo, nello scellerato libello), in un contesto promiscuo e sessualmente curioso come l'adolescenza, non possono che screditare il pulpito dal quale ci si affaccia. Ed essendo, questo pulpito, l'autorità dello Stato, ci si chiede se sia più presuntuoso o più sventato utilizzarlo per distribuire paternali a chi avrebbe necessità di informazioni scientifiche e di istruzioni sanitarie.
Lo zelo confessionale, in qualunque parola o atto riconducibile alle istituzioni, è già più che discutibile, perché discrimina opinioni e scelte di milioni di cittadini. Ma in una campagna anti-Aids diventa intollerabile, perché rimuove il problema urgente e reale (la prevenzione applicata ai costumi sessuali così come sono) e propone l'improbabile e non condiviso rimedio dell'astinenza come soluzione principale. Tocca concludere che di queste cose si discute, da molti anni, invano. E che il clima politico e culturale del paese favorisce l'arrocco protervo del tradizionalismo bigotto, probabilmente minoritario anche nel mondo cattolico, ma in grado di moltiplicare i suoi pulpiti.
Libertino nell'oleografia pubblicitaria e televisiva, bacchettone e familista in molti dei suoi atti pubblici, il mondo degli adulti offre agli adolescenti un'immagine del tutto schizofrenica. Il sesso campeggia ovunque, seduttivo e consumista, indiscriminato e invasivo, ma il tandem Moratti-Sirchia invita i giovani alla castità. Speriamo che i nostri figli abbiano altre fonti alle quale attingere razionalità e buon senso. Crescere in una società crapulona ma sotto un governo reazionario non dev'essere il massimo, come bussol


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