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Repubblica-Il mercimonio della scuola italiana

Il mercimonio della scuola italiana CORRADO AUGIAS C aro dottor Augias, ieri, ho saputo che nella scuola dove insegno (Istituto Tecnico provincia di Lucca) è stato soppresso il corso s...

05/09/2003
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la Repubblica

Il mercimonio della scuola italiana

CORRADO AUGIAS

C aro dottor Augias, ieri, ho saputo che nella scuola dove insegno (Istituto Tecnico provincia di Lucca) è stato soppresso il corso serale per mancanza di soldi. Nella provincia sono stati soppressi, stessa ragione, i corsi serali di altri tre istituti. Il corso serale, ora soppresso, era un servizio pubblico. Coloro che vorranno prendere il loro pezzo di carta, dovranno rivolgersi alla scuola privata e sborsare 4mila euro.
Alessandro Giusti
ajxdgg@tin.it
G entilissimo dottor Augias, in una intervista al GrRai l'onorevole Buttiglione, ha sostenuto che la motivazione del "bonus" è di equità perché è ingiusto che chi invia i propri figli a una scuola privata paghi due volte le tasse per l'istruzione scolastica. Buttiglione ignora la differenza tra imposte e tasse. Le imposte sono quelle che tutti pagano (o dovrebbero) in relazione al loro reddito per rendere possibile il funzionamento dello stato (scuola, ferrovie, sanità, viabilità ecc.). Le tasse invece si pagano perché si usufruisce di un certo servizio (è una tassa quella automobilistica legata al possesso dell'auto). Chi iscrive un figlio alla scuola privata non paga due volte perché non paga anche la tassa d'iscrizione alla scuola pubblica.
Antonio Cerciello
antoniocerci@libero.it
G entile Augias, tralasciamo il dibattito scuola pubblica/privata, mi chiedo da dove usciranno tutti questi soldi, visto che Tremonti lamenta penuria? chiedo: non si potavano utilizzare quei soldi per fare delle immissioni in ruolo, specialmente per quelli che, come me, hanno superato un concorso ordinario nel lontano 2000 e sono ancora senza cattedra? Mi è sembrato già un oltraggio l'immissione in ruolo dei professori di religione che sono saliti in cattedra senza concorso e senza meriti particolari, ma con questa storia dei contributi alle famiglie mi sento presa in giro.
Anna Maria Luongo
annamarialuongo2@virgilio.it
I l professor Giuseppe Bertagna, "mente" della riforma Moratti, intervistato qualche giorno fa da Repubblica , ha detto: "Per superare i ritardi bisogna uscire dalla logica degli schieramenti, si sta giocando una partita che interessa tutto il paese". Parole sante, qualunque persona ragionevole potrebbe condividerle. Mi piacerebbe sapere il commento dell'eminente pedagogista dopo le ultime decisioni ministeriali. Gli unici soldi a quel che pare disponibili sono stati destinati, primo a passare di ruolo 15mila insegnanti di religione; secondo, a dare un bonus poco più che simbolico (ma nel complesso si tratta di 30 milioni per tre anni, quasi 180 miliardi di lire) a chi manda i figli nelle scuole "private". Intanto gli insegnanti sono pagati (e considerati) in modo indecente, gli edifici delle scuole pubbliche sono spesso "cadenti, cupi, mortificanti" (Marco Lodoli). Nessuno è nato ieri e sappiamo benissimo che cosa si paga con quei denari. Infatti un'altra cosa mi piacerebbe sapere: se i cattolici spiritualmente più consapevoli pensano che 90 milioni di euro siano un baratto adeguato per una televisione, di proprietà del presidente del Consiglio, eticamente riprovevole e per un atteggiamento sulla guerra in Iraq totalmente contrario a quello invocato dal papa oltre che dall'intelligenza politica, come si può constatare ogni giorno.


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