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Repubblica-Il dialogo docenti-allievi può fare la differenza

LA LETTERA Il dialogo docenti-allievi può fare la differenza GIANCARLO LOMBARDI IL DIBATTITO che ha interessato, anche negli ultimi mesi, la dialettica fra Scuole Statali e Scuole non Sta...

08/07/2002
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la Repubblica

LA LETTERA
Il dialogo docenti-allievi può fare la differenza

GIANCARLO LOMBARDI

IL DIBATTITO che ha interessato, anche negli ultimi mesi, la dialettica fra Scuole Statali e Scuole non Statali, con riferimento soprattutto alla Scuola dell'obbligo e alla Secondaria Superiore, è stato quasi sempre falsato da pregiudizi ideologici che non hanno permesso di affrontare il tema con la dovuta serenità. Il problema si presenta in termini diversi per le Università dove una ricca tradizione vede convivere, anche in Italia, Atenei Statali e Università non Statali spesso in cordiale collaborazione. Giustamente lo Stato interviene a sostegno economico anche delle Università private, pur in modo ridotto, da cui deriva la necessità per le Università private di avere rette più onerose. La situazione in altri Paesi è più sbilanciata a favore delle Università non Statali che sono molto più numerose e si fanno concorrenza in termini di qualità e anche di "rette di iscrizione". Il caso più emblematico è quello degli Stati Uniti ove l'Università che si è frequentata diventa elemento importante di valutazione per l'ingresso nel mondo del lavoro.
In Italia le Università private non sono numerosissime ma alcune di esse hanno raggiunto una "fama" importante che fa sì che molti studenti desiderino iscriversi; da tempo è stato perciò definito un numero limitato di iscrizioni con selezioni severe.
Esistono poi alcune Università che si caratterizzano per elementi sociali o culturali particolari che gli studenti possono valutare come "ricchezza aggiuntiva", rispetto ad altre Università: è, per esempio, questo il caso dell'Università Cattolica che fa esplicito riferimento ai valori e alla cultura legati alla Fede Cristiana, o della Luiss che dichiara in modo trasparente il suo legame con il mondo imprenditoriale della Confindustria.
Non è semplice, e neppure corretto, dare un giudizio generalizzato a favore o contro l'Università Statale o non Statale, ma si possono esprimere alcune considerazioni per aiutare gli studenti in un momento così delicato quale la scelta dell'Università presso cui iscriversi. Ci sono elementi di natura organizzativa, che riguardano il luogo in cui si vive, il costo dell'Università, la tradizione dell'insegnamento; ma si può aggiungere che nelle Università private si riesce quasi sempre a creare un ambiente più ristretto e favorevole per il dialogo fra studenti e fra studenti e i professori, rispetto a Università dove il numero degli studenti è così elevato da togliere qualsiasi possibilità ad un dialogo efficace fra studenti e professori. Accade anche che le Università non Statali, avendo spesso un numero più ristretto di Facoltà possano concentrare più risorse nel lavoro scientifico.
Un'ultima considerazione riguarda paradossalmente il "limite" degli Atenei privati che dovendo proporre rette elevate, sono obbligate a farsi concorrenza in termini di qualità. Questa concorrenza, che risulta, a mio avviso, assai discutibile nella scuola dell'obbligo che deve offrire a tutti i ragazzi le migliori opportunità, appare invece utile a livello universitario perché stimola anche le Università Statali a un continuo miglioramento didattico e scientifico.


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