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Repubblica-I BIMBI DELLA RIFORMA : COMPUTER E INGLESE? LI CONOSCIAMO GIÀ..."

I BIMBI DELLA RIFORMA COMPUTER E INGLESE? LI CONOSCIAMO GIÀ..." Adesso suona un po' strano...

17/09/2003
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la Repubblica

I BIMBI DELLA RIFORMA COMPUTER E INGLESE? LI CONOSCIAMO GIÀ..."


Adesso suona un po' strano sentir parlare di "prima primaria", ma l'anno nuovo della scuola della riforma è appena comiciato. E allora bisogna chiarire subito tutto, anche la terminologia. Il suono della campanella resta sempre uguale e la dirigente richiama l'attenzione dei bambini. "L'avete sentito? Questo suono non dovrete dimenticarlo mai".
Ha diviso i centoquattro alunni di prima in cinque squadre, ciascuna abbinata ad un animale. Adesso un'insegnante chiama i piccoli uno ad uno. Ogni bambino dovrà fare una piccola corsa a zig-zag, saltare nei cerchi, passare gattoni sotto un ponticello prima di raggiungere la propria squadra, riconoscibile dal disegno dell'animaletto simbolo e dalla presenza di un docente.
Si capisce subito che si tratta del maestro tutor. Non potrebbe essere altrimenti: alla "Settanni" la riforma Moratti c'è già tutta. Così l'insegnante prevalente sarà in classe per una ventina di ore mentre il resto dell'orario sarà suddiviso tra i docenti di inglese, religione e laboratorio. Il piccolo Francesco Loiotile, biondissimo con occhi vispi e incantatori, fa parte degli "elefanti", Chiara Grazia Valenzano, capelli lunghi e sorriso contagioso è un' "ape". Hanno entrambi sei anni e hanno tutta l'aria di sapere il fatto loro.
Paura? "Neanche un po'" risponde orgoglioso Francesco. E se si sospettano piagnistei sotto casa risolti col giocattolo del cuore nascosto in cartella, sì è completamente fuori strada: "Nello zaino ci sono solamente la merendina e l'acqua che mi ha dato la mamma. I giocattoli sono rimasti tutti a casa, centoventi nel fasciatoio e centoquaranta nell'armadio". L'argomento si sposta sulle novità tutte da imparare e lui quasi si offende: "Io so già scrivere: il mio nome, Angela ed Elena che sono mamma e zia. Poi, gelato e mamy". L'inglese, neanche a dirlo: "Ma se lo parlo dall'asilo. Me l'hanno insegnato lì. How are you? Che significa: come stai? E poi conosco anche tutti i colori. L'elefante di cartoncino del nostro gruppo, ad esempio è "blue"". Pc e tastiera poi non hanno misteri: "All'asilo c'era un computer piccolo e io so scrivere benissimo "ciliegia"". Francesco spiega di adorare Diabolik e Hulk, gli stessi personaggi dei fumetti che con ogni probabilità hanno riempito la fantasia anche dei suoi genitori, e si allaccia le scarpe in modo originale, naturalmente da solo, mostrando fiero uno strano nodo dietro alla caviglia: "Non l'ha fatto la mamma, sono capace io" assicura. E subito dopo riesce anche a definire se stesso: "Più che monello, sono furbo".
La sua compagna Chiara, con gli occhi grigi e i capelli lunghi e ondulati sembra uscita da un libro di fiabe, che, neanche a dirlo, sa leggere. "So scrivere con la penna e col computer, so cliccare e adesso, se vuoi sentire qualcosa in inglese, ti dico "stand up"". Poi stupisce con concetti spesso introvabili in una diciottenne: "Cosa mi piace della scuola? La biblioteca perché nella biblioteca ci sono i libri e nei libri ci sono le storie. La mia preferita è quella di Pinocchio: perché salva suo padre che è molto più grande di lui". Solo sul giocattolo del cuore è reticente. Lì vince la tradizione: "Va bene, te lo dico. Il mio giocattolo preferito è una bambola che si chiama Chiara. Proprio come me".
ANNA GRITTANI


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