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repubblica-Genova-TED-Niente orchidee per Letizia Contestata la Moratti

Apertura con polemiche in Fiera del salone delle tecnologie didattiche Niente orchidee per Letizia Contestata la Moratti Il ministro interviene solo in video L'insegnam...

27/02/2003
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la Repubblica

Apertura con polemiche in Fiera del salone delle tecnologie didattiche
Niente orchidee per Letizia Contestata la Moratti
Il ministro interviene solo in video
L'insegnamento a distanza sempre più sotto il segno della virtualità spinta
Dalla platea dei centri sociali urla e slogan, i professori lamentano la difficoltà di dialogo
GIUSEPPE FILETTO


LE ORCHIDEE e le mimose per Letizia Moratti, dono degli studenti dell'Agrario Marsano, sono rimaste sulla poltroncina rossa. Il ministro (o la ministra) dell'Istruzione e della Ricerca Universitaria, atteso nel capoluogo ligure per l'inaugurazione del Salone Nazionale delle Tecnologie Didattiche, è rimasto a Roma. Dalla capitale si è collegato alle 10.33 in videoconferenza, ma ai mille presenti arrivati ieri nella sala congressi della Fiera di Genova non è stato permesso di intervenire. Si è scatenata la contestazione: da una parte quella spietata e sgarbata di un gruppo di giovani del centro sociale Pinelli, "Basta, ministro ignorante...tro...studia e poi vieni a parlare", subito bloccati dagli agenti della Digos; dall'altra quella più composta degli insegnanti, che hanno lamentato "l'impossibilità di fare domande, di parlare di scuola in un momento delicato"; infine, quella di tanti studenti che hanno urlato "democrazia, democrazia", quando Letizia Moratti è scomparsa, inesorabilmente, dal video. Durante lo spazio che avrebbe dovuto accogliere le domande, si è alzata anche la protesta dell'Associazione Nazionale Docenti Specializzati e Specializzandi (A.Na.Do.S.S.) che temono di veder vanificato il loro percorso formativo biennale di 1200 ore. Fischi e urla dalla sala, mentre Attilio Massara, direttore scolastico regionale, ha cercato di non farli sentire al ministro: "Ci sono gli studenti del Marsano che le hanno portato dei fiori, io glieli farò recapitare a Roma...".
A microfoni spenti, partono i lamenti dei presidi: "Si commenta da solo il fatto di presentarsi in videoconferenza", sottolinea Benedetto Montanari, preside del "Majorana". "Quasi come un talk-show, una messa cantata", aggiunge Casimiro Frattini, capo di istituto al Marconi-Delpino di Chiavari.
Inizia sotto il segno della virtualità spinta la terza edizione di Ted, incentrata sull'I-Learning, sull'insegnamento a distanza, appunto on-line. Il collegamento video, che tiene lontano il ministro dalla platea, è un tassello. In ogni caso, non comincia bene la tre giorni di seminari e convegni, seppure Franco Gattorno, presidente della Fiera, si sforzi per la buona riuscita della manifestazione. Padiglione C, stand, mostre e sussidi tecnologici sono una vera attrattiva per il l'universo scolastico, ma ieri, durante la cerimonia di apertura, i presenti si aspettavano altro: soprattutto mentre in Parlamento si sta votando la Riforma-Moratti. Il ministro ha dato disdetta all'ultimo momento e sono state tante le assenze più o meno giustificate: da quella di Nicola Abbundo, assessore regionale all'Istruzione, a quella di Sandro Pontremoli, rettore dell'università di Genova. E allora la presenza del sindaco Giuseppe Pericu dura poco più di 5 minuti: il tempo di dare il saluto della città. E il tentato blitz di Andrea Pellizzari, delle Jene, che avrebbe voluto "fare una sola domanda al ministro", si spegne quando Alessandro Musumeci, direttore generale del Miur, con grande imbarazzo, gli nega la parola. "Nessuno impedisce a nessuno di intervenire - si scusa dopo Musumeci - ma c'è un problema di tempi: oggi in Senato si discutono due articoli sulla riforma e con il ministro avevamo concordato la diretta fino alle 11 e un quarto". Quanto ai fermenti e alle contestazioni verbali? "Sì, il ministro conosce bene le problematiche - risponde - perché sa che in questi giorni ci sono confronti anche aspri".
Già, il confronto. Chi era arrivato per ascoltare Letizia Moratti e capire come e cosa sta cambiando la scuola italiana, è rimasto deluso: "Il ministro durante il suo intervento ha usato 10 volte il verbo confrontarsi, ma, oltre a non esserci, non ha voluto rispondere - dice Paola Chegai, una professoressa scesa da Cuneo -: ha chiuso il collegamento senza neanche salutare. Dico questo, pur rischiando di perdere il posto".
"Si fugge dal confronto - sentenzia Eugenio Massolo, assessore provinciale alle Scuole - ma abbiamo imparato a saperci aiutare da soli. L'imbarazzo? Sta nel fatto che non ci sono incontri politici con questo ministro". Così, tutti i contenuti di Ted, elencati da Letizia Moratti, passano in secondo piano.


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