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Repubblica-Genova-Scuole, lacrime e sangue tagli anche sui detersivi

Finanziamenti ancora ridotti, corsa contro il tempo per ottenere 400.000 euro in più Scuole, lacrime e sangue tagli anche sui detersivi I presidi: "Costretti a ridurre i servizi" ...

20/09/2003
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la Repubblica

Finanziamenti ancora ridotti, corsa contro il tempo per ottenere 400.000 euro in più
Scuole, lacrime e sangue tagli anche sui detersivi
I presidi: "Costretti a ridurre i servizi"
Penalizzate l'assistenza agli handicappati, impossibile buona parte delle attività aggiuntive fornite fino ad oggi da molti istituti
GIUSEPPE FILETTO


LACRIME e sangue. Per usare le stesse parole del preside del liceo D'Oria, Salvatore Di Meglio, la manovra finanziaria è un modo come un altro di dire "fate l'essenziale, il resto ci penseremo un'altra volta". Così, i mille e 500 milioni di euro che Berlusconi ha risparmiato quest'anno sulle 240 scuole della Liguria, hanno già dissanguato le casse scolastiche nei primi sei mesi del 2003 e si preparano a dare l'ultima mazzata fino a dicembre prossimo. Già, perché i conti della Direzione Scolastica Regionale, dell'Ufficio Risorse Finanziarie, dicono che nell'anno in corso lo Stato ha fatto arrivare sei milioni e 117 mila euro, mentre l'anno precedente aveva visto sette milioni e 660 mila, e se la matematica non è un opinione, la prossima Legge Finanziaria prevede il taglio di un altro sette per cento, che in termini di quattrini vuol dire qualcosa come 500 mila euro in meno. "E dato che un'analoga manovra si era avuta già nel 2001, è chiaro che nel giro di quattro anni i bilanci delle scuole si sono pressoché dimezzati - precisa Gennaro Schettino, capo di istituto al professionale Odero di Sestri Ponente - soprattutto nelle scuole tecniche, la bastonata si sente".
Sono concreti i timori che il ministro Giulio Tremonti porti via un altro pezzo di portafoglio alla Direzione Scolastica Regionale. Tanto che per limitare i danni ed arrivare alla fine dell'anno (del 2003) con forti disavanzi, proprio in questi giorni i responsabili dell'Ufficio Risorse Finanziarie stanno apportando alcune variazioni di bilancio. Si punta ad un aggiustamento che porti in Liguria ancora 400 mila euro, soprattutto destinati alla Terza Area (la formazione professionale e l'avviamento al lavoro) degli istituti tecnici e professionali. La manovra a livello regionale si sta svolgendo con la supervisione delle ispezioni della Guardia di Finanza.
I tagli della Finanziaria sono destinati ai 60 capitoli che vanno sotto l'unica voce "Spese di funzionamento amministrativo-didattico", ovvero tutte quelle risorse utili per mandare avanti una scuola: dal mantenimento dei laboratori, alle palestre, all'acquisto di attrezzature, ai prodotti di cancelleria, ai detersivi e alla carta igienica, alla luce e ai telefoni. Fino ad arrivare alle attività extradidattiche previste nel Piano dell'Offerta Formativa che ciascuna scuola prepara; al pagamento dei supplenti e delle ore non curriculari per i docenti di ruolo. In questi capitoli non sono previsti gli stipendi per presidi, direttori, professori, segretari, amministrativi e bidelli: sono pagati direttamente dal Tesoro. Ai finanziamenti per le scuole liguri va aggiunto un milione e 700 mila euro l'anno che lo Stato rimborsa ai Comuni per la fruizione gratuita delle mense.
Ma quali sono le "lacrime" per le scuole genovesi? "I tagli, necessariamente, comportano la riduzione di tutte quelle iniziative effettuate normalmente dalle scuole in aggiunta all'insegnamento curriculare - dice Di Meglio - e in un liceo come il nostro, con un budget annuo di circa 100 milioni di vecchie lire, siamo costretti ridurre tutte le programmazioni". L'esempio più concreto arriva dai tre licei (classico Delpino, scientifico Marconi e Socio-pedagogico) di Chiavari. Il preside Casimiro Frattini, con 55 classi, denuncia soprattutto le penalizzazioni sull'assistenza agli handicappati: "È una delle attività che nel nostro tipo di scuola necessita di discrete somme; per non parlare poi che la Finanziaria impone a tutti i docenti di avere 18 ore di insegnamento frontale, pregiudicando la continuità didattica".


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