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Repubblica-Genova-Buoni scuola gli intellettuali sposano il sì

La campagna per il referendum Buoni scuola gli intellettuali sposano il "sì" Sanguineti: "Quelli sono soldi sottratti alla comunità" MICHELA BOMPANI ...

13/04/2003
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la Repubblica

La campagna per il referendum
Buoni scuola gli intellettuali sposano il "sì"
Sanguineti: "Quelli sono soldi sottratti alla comunità"
MICHELA BOMPANI


"E' come dare un assegno a chi sceglie di girare in auto, anziché prendere i mezzi pubblici: i buoni scuola favoriscono la scuola privata. Sono soldi pubblici sottratti alla comunità, per privilegiare i più agiati": il poeta Edoardo Sanguineti ha firmato un appello con altri sette intellettuali e attori per invitare i liguri a votare "sì" al referendum abrogativo della legge regionale sui buoni scuola.
Parte il conto alla rovescia per la data del primo referendum regionale: domenica 27 aprile i liguri saranno chiamati alle urne per decidere se mantenere o affondare la legge promulgata da via Fieschi che prevede finanziamenti alle famiglie, in cui i figli frequentano le scuole private. Ieri il Comitato promotore della consultazione (Ds, Prc, Comunisti italiani, Verdi, Sdi, Sinistra giovanile, Cgil, Uil, Cobas, RdB, Studenti in movimento, Comitato 16 marzo Genovainpiazza, Cogede, Cidi, Italia dei Valori) ha presentato un appello firmato dal poeta Giovanni Giudici, dagli scrittori Maurizio Maggiani e Nico Orengo, dall'attore Lello Arena, dall'ex provveditore agli studi Gaetano Cuozzo, dall'ex rettore dell'Ateneo genovese Enrico Beltrametti, oltre Sanguineti. "Questa legge discrimina il 93% degli studenti della Liguria - scrivono - che frequentano la scuola pubblica. Per favorire il restante 7%". "In Liguria sono 115.000 le famiglie che hanno figli che vanno a scuola: solo il 2,4% di loro, ovvero 2600 nuclei, hanno beneficiato dei buoni scuola, lo scorso anno", denuncia Gigliola Badano, Cidi. L'attore Dario Vergassola e il professor Giunio Luzzatto rilanciano: hanno girato uno spot di 60 secondi, che da lunedì sarà trasmesso dalle emittenti locali, paragonano via Fieschi a un anti-Robin Hood, rubando ai poveri per dare ai ricchi, e giocano a freccette con la riforma Moratti, "che non stanzia, per la scuola, risorse aggiuntive", denunciano.
Ci vorranno almeno 600.000 schede, perché il quorum sia raggiunto: "Partecipate - invita Sanguineti - perché i fautori dei buoni scuola puntano sulla defezione alle urne. Difendiamo la scuola pubblica e risorse vitali alla sopravvivenza del servizio". La Costituzione garantisce la libertà di scegliere il tipo d'insegnamento, prosegue, "ma senza spese per lo Stato. Chi organizza altri tipi d'istruzione, non può godere di finanziamenti pubblici".
"Il bilancio regionale 2003 - aggiunge Moreno Veschi, consigliere regionale Ds - finanzia i buoni scuola con 1.700.000 euro, il 25% delle risorse complessive da destinare al diritto allo studio: sono soldi sottratti all'edilizia scolastica, al sostegno all'handicap. Un esempio? La giunta regionale ha previsto soltanto 149 in più all'anno per la refezione degli alunni di materne ed elementari pubbliche". E il popolo del "sì" si mobilita: i Ds di Genova invieranno depliant informativi a tutte le famiglie e il 23 aprile Edoardo Sanguineti, con gli assessori Luca Borzani ed Eugenio Massolo, e il responsabile nazionale scuola Ds, Andrea Raineri parteciperanno all'incontro: "Un Sì per abrogare una legge ingiusta. Un Sì per difendere la scuola pubblica", nell'ambito della Festa dell'Unità di primavera di Genova.


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