Repubblica-Firenze-Scuola, uno sciopero e due cortei

A Strozzi confederali e Snals, a S.Giovanni i Cobas. Nelle scuole astensioni anche del 98%
Scuola, uno sciopero e due cortei
Piazze divise per docenti e genitori contro la riforma Moratti

I due tronconi non si sono incontrati mai
LORENZA PAMPALONI

Scuole in gran parte chiuse, o con una minima percentuale di insegnanti presenti. I dati diffusi dagli organizzatori, le tre confederazoni sindacali e lo Snals, con l'adesione di Cobas e Gilda, parlano di una partecipazione dell'80-85%, con punte in alcuni istituti anche del 98%. Dall'ex-provveditorato non arriva invece alcun dato: le scuole, in base a una circolare emanata un mese fa, comunicano direttamente al ministero, attraverso il sistema informatico, le percentuali degli scioperanti. Ma lo sciopero unitario e a partecipazione molto elevata, a Firenze si è di fatto diviso.
Nella mattinata inondata di sole di ieri gli appuntamenti di piazza sono stati due, senza nessuna convergenza. In piazza Strozzi si sono raccolti insegnanti e personale non docente che hanno risposto all'appello di confederali e Snals; in piazza San Giovanni si sono autoconvocati con il sostegno dei Cobas un gruppo di genitori e insegnanti di circoli didattici di Firenze e provincia insieme al coordinamento che pubblica la rivista "Il bambino e l'acqua sporca".
Davanti a palazzo Strozzi sventolano dalle 10 in poi sopra le teste di circa 4.000 persone venute anche dalle altre città toscane le bandiere rosse della Cgil scuola, quelle colorate su fondo blu della Uil, i drappi bianchi, verdi e rossi della Cisl, e qualche bandiera iridata. Dal palco Chiara Riondino insieme alla sua band apre l'appuntamento sindacale intonando "La guerra di Piero" di De André. Poi si succedono gli interventi, vengono letti tra gli applausi i dati della partecipazione di alcune scuole: circolo didattico 14 di Firenze 98%, circolo numero 2 di Scandicci 95%, scuola media di Pontassieve 80%, Volta di Bagno a Ripoli 85%. Un'insegnante di sostegno di Pistoia attacca con veemenza il piano Moratti di non rispetto dell'handicap visti i tagli agli organici dei docenti che seguono i bambini e ragazzi con problemi psico-fisici. Parla anche uno studente, poi un precario, verso mezzogiorno chiude, con un ricordo di Don Milani e della sua idea di "una scuola per tutti e per ciascuno", Fabrizio Dacrema, membro della segreteria nazionale della Cgil scuola.
Poche centinaia di metri più in là domina invece, sulla massa di circa 500 persone tra mamme-sandwich, insegnanti con cartelli e striscioni contro il degrado della scuola pubblica e piccoli avvolti nella bandiere della pace, una testa di uccello issata su un mantello nero con la scritta "Falchi in guerra, avvoltoi nella scuola". "Non sapevamo che i confederali avessero indetto un evento all'aperto. E poi volevamo un gesto di protesta specifica per la difesa del tempo pieno e contro le storture della riforma Moratti" dice Sonia Bortolotti, rsu della scuola elementare Torrigiani. Per qualche minuto si riflette se confluire con gli altri in piazza Strozzi, prima di raggiungere Palazzo Vecchio e il Salone dei Cinquecento, dove è previsto un incontro con l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri. Ma il piano di convergenza viene accantonato, il corteo di genitori, maestre e bambini, a cui si sono accodati anche dei gruppetti di studenti, imbocca deciso via Calzaiuoli. E i due momenti della protesta restano separati, a parte qualche singolo insegnante che fa la spola tra le due piazze: "Peccato non esserci uniti - commenta un docente di scuola media di Grosseto - in fondo ce l'abbiamo tutti con la controriforma della Moratti".