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Repubblica-Firenze-"Con il blocco dei concorsi autonomia addio"

PROTESTA Gli atenei si ribellano alla nota della Moratti "Con il blocco dei concorsi autonomia addio" Per il professor Pasquali "è un ritorno al passato" il veto imposto...

29/01/2005
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la Repubblica

PROTESTA
Gli atenei si ribellano alla nota della Moratti
"Con il blocco dei concorsi autonomia addio"
Per il professor Pasquali "è un ritorno al passato" il veto imposto sui piani triennali


E' riuscita a farli arrabbiare un'altra volta: torna il gelo fra i rettori e Letizia Moratti. Oggetto, l'ultima lettera in cui il ministero ordina lo stop temporaneo a tutti i concorsi universitari banditi dopo il 31 dicembre e la programmazione dei reclutamenti concordata con Roma. "E' la fine dell'autonomia degli atenei" protesta Marco Pasquali, rettore dell'Università di Pisa, "un ritorno al passato. Non ci può essere autonomia per l'università se la pianificazione degli investimenti in organico deve essere valutata dal ministro". Il fatto che dalla pubblicazione dei bandi alle effettive assunzioni tutto verrà ritardato di diversi mesi con i conseguenti disagi per chi lavora, studia e vive dentro l'università è quasi marginale rispetto alla "fine dell'autonomia".
Il rettore di Siena Piero Tosi, capo anche della Crui (la conferenza dei rettori italiani) spera di ricomporre la frattura con un colloquio che avrà la prossima settimana proprio con il ministro Letizia Moratti. Dice: "Confido nella dialettica per convincere il ministro a ritirare il blocco dei concorsi. Come si può parlare di programmazione se non sappiamo neppure quale sarà il fondo di finanziamento ordinario previsto per quest'anno?".
Il fondo è il sostegno economico che da Roma viene inviato alle università italiane e che serve per il funzionamento delle accademie. Sulla stessa linea il rettore di Firenze Augusto Marinelli: "Le assunzioni che avevamo previsto per i vecchi concorsi possiamo farle, non sono quelle ad essere in pericolo, lo scoglio riguarda i nuovi concorsi. Ma qui si parla di programmazione e di un decreto legge che stabilisce, fra le altre cose, anche la conferma dopo un anno dei ricercatori. Come si fa a confermare dopo un solo anno un ricercatore? Quali parametri prendiamo per considerare il suo operato in un tempo così ristretto?".
Augusto Marinelli è preoccupato anche per un'altra questione che è ancora una volta è soprattutto finanziaria: "La conferma prevede uno scatto stipendiale che è a carico dei singoli atenei, abbiamo calcolato che peserà sul nostro bilancio per 12mila euro ciascuna conferma dei ricercatori". E siccome la situazione finanziaria delle università è già in salita, c'è da comprendere il malumore diffuso dei rettori.
"Fino a prima di questa nota del ministero - riprende il rettore dell'università di Pisa Marco Pasquali - gli atenei nei limiti posti dal bilancio non erano soggetti alla valutazione di congruità da Roma riguardo la pianificazione degli investimenti. Ora, invece, viene ripristinato un controllo centrale per cui il piano triennale di investimenti, quindi anche le decisioni relative all'organico, dovranno essere sottoposte al giudizio di Roma. Dobbiamo consegnare i piani entro il 31 marzo e poi siamo nelle mani del ministero dell'Università". Inoltre, aggiunge Pasquali, i criteri della "congruità" dei piani non sono neanche indicati. E' un brutto colpo per l'autonomia, così faticosamente conquistata.
(s.w.)


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