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Repubblica-E' un regalo inutile istruzione allo sbando

L'OPPOSIZIONE Enrico Letta, responsabile economico della Margherita "E' un regalo inutile istruzione allo sbando" pochi investimenti Pochi soldi non compensano l'assenza di un progetto ...

09/12/2002
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la Repubblica

L'OPPOSIZIONE
Enrico Letta, responsabile economico della Margherita
"E' un regalo inutile istruzione allo sbando"

pochi investimenti Pochi soldi non compensano l'assenza di un progetto

ROMA - "È un blitz al di fuori di qualsiasi politica organica che riguarda il settore della scuola. Da una parte tagliano fondi alla pubblica e dall'altra ipotizzano il credito d'imposta per le famiglie che mandano i propri figli nelle scuole paritarie. È una scelta davvero incomprensibile".
Enrico Letta, responsabile economico della Margherita, boccia senza mezzi termini l'emendamento alla finanziaria passato ieri notte in Commissione Bilancio del Senato.
Lei condivide il ruolo delle scuole non statali?
"Certo. Infatti nella scorsa legislatura abbiamo approvato una legge organica che si chiama di parità. Un provvedimento che ha ridisegnato il panorama scolastico creando un sistema unico e nazionale dell'istruzione, riconoscendo il ruolo formativo degli istituti non statali".
Però ci sono stati non pochi contrasti all'interno dell'Ulivo.
"C'è stata una vivace dialettica tra chi, come me ed altri, viene da una cultura che spingeva verso la parificazione tra pubblico e privato. Alla fine abbiamo trovato un buon punto d'incontro".
Questa finanziaria ha tagliato con la scure il bilancio dell'Istruzione.
"L'intero sistema scolastico entrerà in affanno. Hanno tagliato i fondi per la formazione, la sicurezza degli edifici, rischiano il posto 16 mila lavoratori socialmente utili che si occupavano delle pulizie. Più di mille miliardi di euro di tagli avranno un effetto devastante. E in questa situazione hanno pensato bene di stanziare 90 milioni di euro per pagare i crediti d'imposta sulle rette alle private. Tutto ciò avrebbe avuto senso se fosse in atto una robusta politica d'investimenti nella scuola. Invece succede l'esatto contrario".
Ma i tagli riguardano anche l'università, la ricerca. Non sembra che Tremonti dia ascolto alle proteste del ministro Moratti.
"In questo anno e mezzo la Moratti più di una volta ha minacciato di dimettersi. Nonostante ciò la finanziaria è lì: taglia tutto quello che riguarda il futuro del Paese. Malgrado le prese di posizione del Presidente della Repubblica tutto è rimasto come prima. Scuola, università e ricerca sono tra i settori più colpiti dai tagli. Ma se non si investe nel futuro non si va molto lontano. I contraccolpi non si vedranno subito ma l'Italia rischia di pagare a caro prezzo nei prossimi anni queste scelte davvero incomprensibili".
(ma.re.)


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