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Repubblica: Dulbecco-Per i giovani è una lacuna si ritorna a mille anni fa"

L'ACCUSA Il premio Nobel Dulbecco: uno dei pilastri della biologia moderna "Per i giovani è una lacuna si ritorna a mille anni fa" le aperture Chi sta crescendo dovrebbe conquistare l'aper...

23/04/2004
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la Repubblica

L'ACCUSA
Il premio Nobel Dulbecco: uno dei pilastri della biologia moderna
"Per i giovani è una lacuna si ritorna a mille anni fa"

le aperture Chi sta crescendo dovrebbe conquistare l'apertura mentale la più ampia possibile

ROMA - Non è solo un buco culturale. Per Renato Dulbecco, non insegnare la teoria dell'evoluzione ai ragazzi delle scuole medie vuol dire privarli di un tassello importante per la formazione delle loro coscienze. Il premio Nobel per la medicina del 1975 non si oppone all'idea di spiegare agli studenti i limiti della teoria nata con Charles Darwin. E trova ragionevole anche proporre concezioni alternative, come quelle di derivazione religiosa. Ma lasciare i ragazzi all'oscuro di uno dei pilastri della biologia moderna è, secondo lui, un grave errore.
Professore, dai programmi di scienze della scuola media italiana è scomparso qualunque accenno a Darwin.
"Incredibile, mi sembra un ritorno a mille anni fa. Non ho mai sentito cose simili negli altri paesi. Certo, in America ci sono scuole che improntano i loro insegnamenti alle idee religiose, ma si tratta per lo più di istituti confessionali, sono casi limitati".
Si può sempre studiare Darwin al liceo o all'università. Perché secondo lei è grave eliminarlo dai programmi delle medie?
"Perché i giovani che stanno crescendo dovrebbero conquistare l'apertura mentale più ampia possibile. E' molto triste che una delle ipotesi sulla nascita della vita sulla Terra venga semplicemente eliminata dai programmi scolastici. La si può criticare, se non si è d'accordo: la teoria dell'evoluzione di Darwin e le idee che da essa sono scaturite formano un sistema tutt'altro che perfetto. Esistono dei punti oscuri, delle fasi di passaggio non facilmente decifrabili. Ma si tratta di limiti che supereremo probabilmente in futuro, man mano che amplieremo le nostre conoscenze. Non certo di contraddizioni in grado di inficiare la teoria dell'evoluzione nel suo complesso".
E' giusto presentare la teoria del Creazionismo ai ragazzi delle scuole?
"Ma certo. Nessuna ipotesi va scartata a priori. Nemmeno quella Creazionista, che pure è completamente estranea ai criteri del pensiero scientifico. Per potersi creare una coscienza, i giovani hanno bisogno di prendere in esame tutte le opzioni. Sarà poi la vita a farli decidere, a portarli verso la razionalità della teoria evolutiva o verso altri ambiti, come quello dell'ipotesi religiosa sull'origine del mondo".
Possono esserci oggi buoni biologi e buoni medici, senza lo studio della teoria dell'evoluzione?
"Si può avere un'istantanea della situazione attuale. Di certo si possono apprendere tutti gli elementi per la conoscenza dell'uomo e degli altri esseri viventi anche senza studiare Darwin. Ma più problematico sarebbe spiegare quali sono le connessioni fra le varie specie. Tutto il settore della genomica, uno dei più significativi per il futuro della medicina, si basa su esperimenti condotti sugli esseri viventi. Si può partire da un semplice lievito, avanzando verso il topo, la scimmia, fino all'uomo. Per seguire questo approccio è fondamentale conoscere quali sono i rapporti fra le varie specie. Quali elementi ci dividono da un topo o da una scimmia, e quali invece ci rendono simili a loro? Tutto questo non può prescindere da Darwin e dai suoi epigoni".
(elena dusi)


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