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Repubblica-Dpef, sindacati intorno al tavolo

Domani Cofferati, Pezzotta e Angeletti con gli esponenti del centrosinistra. I tecnici della Camera: misure fiscali senza copertura Dpef, sindacati intorno al tavolo Vertice con l'Ulivo. La Uil...

21/07/2002
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la Repubblica

Domani Cofferati, Pezzotta e Angeletti con gli esponenti del centrosinistra. I tecnici della Camera: misure fiscali senza copertura
Dpef, sindacati intorno al tavolo
Vertice con l'Ulivo. La Uil: sul Sud il governo tradisce il Patto

Rutelli e Fassino parte-cipano alla riunione
Monteci-torio solleva dubbi sulla copertura

ROMA - Domani saranno di nuovo insieme allo stesso tavolo: l'impresa di far dialogare sul Dpef del governo Sergio Cofferati, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti è riuscita all'Ulivo, grazie ad un lavoro portato avanti dai gruppi parlamentari del centrosinistra ma anche da Francesco Rutelli e Piero Fassino in prima persona. Appuntamento alle 14 al gruppo ds della Camera, dove i tre sindacalisti incontreranno oltre a Rutelli e Fassino, Violante, Castagnetti, Boato, Rizzo e Intini. "Cercheremo di illustrare la nostra posizione sul Dpef - spiega Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds - per trovare su quel terreno punti di sensibilità con i sindacati, dal momento che i parametri di riferimento macroeconomico sono tutti sballati".
Il riferimento è soprattutto al tasso di inflazione programmato (entro il quale devono rientrare tutti gli aumenti contrattuali), fissato dal governo all'1,4% per il 2003. Un livello giudicato da tutti e tre i sindacati manifestamente irrealistico, ossia troppo basso rispetto a quella che sarà presumibilmente la reale crescita dei prezzi. Un altro possibile punto di convergenza tra le posizioni di Cisl e Uil e quelle dell'Ulivo e della Cgil è la critica al Dpef sulle grandi questioni sociali della scuola, della sanità e del pubblico impiego, sia pure con accenti e toni diversi. E ieri la Uil ha introdotto un altro terreno di scontro potenziale col governo: il Sud. Secondo il segretario confederale Paolo Pirani, il decreto omnibus modifica il Patto sottoscritto tra le parti lì dove estende anche al Centro-Nord la cumulabilità della Tremonti bis e dei crediti d'imposta per le assunzioni, prevista solo per il Mezzogiorno: una "grave lesione degli impegni presi".
Lo stesso Cofferati aveva ieri l'altro sottolineato la crescente presa di distanza di Cisl e Uil dalla politica economica e sociale del governo arrivando anche a lanciare la sfida di uno sciopero unitario contro il Documento di programmazione. "Andando avanti così - aveva detto rivolgendosi a Pezzotta e Angeletti - finirete per scioperare insieme a noi": una previsione che aveva subito provocato la reazione stizzita del leader della Cisl: "Non abbiamo bisogno degli inviti e dei consigli di Cofferati". Con queste premesse non sarà facile per l'Ulivo mediare per tentare una prima ricucitura del grande strappo avvenuto all'interno del mondo sindacale.
Ma non sarà solo questo l'obiettivo del vertice di domani: si cercherà anche si presentare un contro-Dpef. Il documento dell'Ulivo farà leva sulle forti critiche rivolte qualche giorno fa al governo dalla Corte dei Conti, alle quali si sono aggiunte ora quelle, altrettanto severe del Servizio bilancio della Camera.
I tecnici di Montecitorio, in particolare, sollevano dubbi sulla copertura di numerosi provvedimenti previsti dal Dpef per il 2003. A cominciare dalla riforma fiscale da 6 miliardi per Irpef e Irap (per l'Irpeg non è neppure quantificato il costo). Il governo non ha detto come intende coprire gli sgravi fiscali: ha solo fatto capire in modo piuttosto vago che nel breve termine i tassi alle tasse vanno finanziati con misure straordinarie una tantum. Un ragionamento che i tecnici della Camera non sembrano prendere in seria considerazione. C'è poi un secondo intervento per il quale l'esecutivo non ha detto dove prenderà i soldi: i 700 milioni destinati nel 2003 agli ammortizzatori sociali. Una terza misura rimasta scoperta - per il Servizio bilancio della Camera - è la decontribuzione dei neo-assunti, inserita nella delega previdenziale, che per il 2003 costerà 185 milioni. Infine, nessun accenno al modo in cui si finanzierà il primo modulo della riforma dei cicli scolastici e l'insieme dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego.


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