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Repubblica-Dopo l'attacco, due ore di sciopero

Ieri sit-in davanti al parlamento. Un vescovo fa suonare le campane a morto, anche Magistratura democratica nel fronte del no Dopo l'attacco, due ore di sciopero Annuncio di Cgil-Cisl-Uil. I pa...

20/03/2003
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la Repubblica

Ieri sit-in davanti al parlamento. Un vescovo fa suonare le campane a morto, anche Magistratura democratica nel fronte del no
Dopo l'attacco, due ore di sciopero
Annuncio di Cgil-Cisl-Uil. I pacifisti: pronti a fermare le città

ROMA - Coccarde e spille arcobaleno nell'aula del Parlamento, centinaia di bandiere della pace nella lunga catena umana che da Montecitorio si è mossa verso il Senato. La mobilitazione per la pace monta con lo scadere dell'ultimatum degli Usa a Saddam.
Ieri, sono i pacifisti a "circondare" Camera e Senato, dove si vota sulla posizione italiana nella guerra, scandendo ritmicamente "not in my name" e commentando poi con Gino Strada, padre Zanotelli, don Ciotti che "il governo considera un fastidioso ingombro da ignorare o neutralizzare il movimento per la pace". Ieri, muri virtuali sono stati costruiti tutt'intorno all'ambasciata americana di Roma. Con sacchi di sabbia, cartone, polistirolo, balle di fieno; fatti per "sottolineare l'isolamento degli Usa dall'umanità dopo avere imboccato la strada della guerra". A Firenze, presidiati tre ponti sull'Arno, un corteo sul ponte Vespucci che sbocca poi davanti al consolato americano. Oggi ci sarà la fiaccolata sempre a Roma, dal Campidoglio al Colosseo illuminato per la pace. Una veglia si terrà in piazza del Duomo a Milano; sempre a Milano i consolati di Usa, Gran Bretagna e Spagna saranno presidiati costantemente dai pacifisti.
L'elenco delle proteste è lungo. Ma soprattutto è capillare la mobilitazione che va da quella delle parrocchie alle azioni dei disobbedienti. E lo slogan, "Quando la guerra scoppia, il mondo si ferma", passa di d'iniziativa in iniziativa. Appena le bombe saranno sganciate sull'Iraq, in Italia scatterà lo sciopero generale indetto da Cgil-Cisl-Uil, a cui arrivano mano a mano nuove adesioni, come quella dei magistrati di Magistratura democratica. Gli studenti hanno annunciato occupazione o cogestione, concordate in alcuni casi con i presidi. Trenta le scuole già in agitazione (a Torino, Bari, Napoli, Palermo, Firenze, Trapani); e molte le università. E se i disobbedienti ieri a Napoli hanno occupato per alcune ore la Camera di commercio e il consolato d'Ungheria, annunciando azioni più dure di boicottaggio e un presidio per sabato della base di Sigonella, il vescovo di Belluno, monsignor Vincenzo Savio, ha ordinato di suonare le campane a morto in tutte le chiese della sua diocesi contro la guerra. A Milano il cardinale Tettamanzi ha diffuso il suo messaggio in rete (www.diocesimilano.it) che sarà diffuso domenica in tutte le parrocchie contro la guerra. Note per pace anche nel porto di Genova, che è un'idea della comunità di don Gallo in cui è stato coinvolto anche il teatro Carlo Felice.
E sabato prossimo, in piazza del Popolo a Roma è convocata la manifestazione dell'Ulivo "Parole e musica per la pace", dove i leader, i girotondi, le associazioni che fanno parte del comitato "Fermiamo la guerra" si ritroveranno.
(g.c.)


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