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Repubblica-D'Alema, messaggio alla Cgil -"La sinistra non rappresenti una parte sola"

CASO D'Alema, messaggio alla Cgil "La sinistra non rappresenti una parte sola" SAN MINIATO (PISA) - "Continuo a non ritenerlo un regime, ma questa destra statalista e corporativa, eurosc...

13/07/2002
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la Repubblica

CASO
D'Alema, messaggio alla Cgil
"La sinistra non rappresenti una parte sola"

SAN MINIATO (PISA) - "Continuo a non ritenerlo un regime, ma questa destra statalista e corporativa, euroscettica, neolocalistica e neonazionalista si batte con un progetto riformista cosmopolita e mutualistico, che si fondi sull'innovazione sociale e sul trasferimento di poteri all'Europa". In un ex convento di frati cappuccini trasformato in centro studi dalla banca locale, a San Miniato, terra di tartufi tra Pisa e Firenze, Massimo D'Alema fa lezione di riformismo politico ad un centinaio di amministratori locali, iscritti e simpatizzanti di Ds, Margherita e Sdi riuniti dalla Fondazione Italianieuropei che l'ex premier del centrosinistra presiede. D'Alema parla per quasi un'ora e mezza, invoca cambiamenti, confeziona sottili messaggi che sembrano per Sergio Cofferati e il mondo sindacale: "Non si vince parlando solo ad una parte sociale" dice il presidente dei Ds. "La sinistra deve sforzarsi di rappresentare il lavoro in modo nuovo, deve scomporre i blocchi sociali che si contrappongono e riorganizzarli in una maggioranza di cittadini che condividano i valori della sinistra". E poi ancora: "E' sempre più insostenibile che da una parte il lavoratore alle dipendenze della grande impresa sia protetto con la cassa integrazione e dall'altra parte il giovane disoccupato rimanga escluso da una qualche forma di ammortizzatore sociale".
In giacca e cravatta D'Alema ha aperto la tre giorni dedicata a "La sfida riformista" accanto agli "scamiciati" Vincenzo Visco e Pierluigi Bersani, che hanno parlato dopo di lui e prima, tra gli altri, di Enrico Letta (oggi) e Ugo Intini (domani). "Il giudizio sul patto è negativo, ma il problema è come reagire" ha detto D'Alema riferendosi all'accordo sul lavoro firmato da governo e parti sociali ma non dalla Cgil: "Dobbiamo forse rispondere con una battaglia e con la radicalizzazione della divisione sindacale che si è creata? Oppure dobbiamo rispondere con una piattaforma propositiva per la costruzione di un blocco sociale e di un sistema di alleanze che sia capace di attrarre parte del mondo dell'impresa ed essere terreno di una futura ricomposizione dell'unità sindacale?".
"Sbagliato sarebbe vedere un'alternativa tra chi rappresenta una parte sociale e chi invece, partito o schieramento, deve lavorare per la costruzione di un blocco sociale" ha però anche detto D'Alema. "Questa diversità di ruoli non deve essere interpretata come contrapposizione e non deve degenerare in conflitto politico-ideologico, ma va vissuta come una positiva divisione del lavoro nel quadro di una battaglia di opposizione".
(ma.bo.)


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