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Repubblica-corcifisso...le reazioni

Proposta di legge firmata anche da deputati dell'opposizione La Lega: "Mettiamoli ovunque dal Parlamento alle stazioni" Fino a sei mesi di arresto per chi li rimuove ROMA - Il crocifisso...

19/09/2002
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la Repubblica

Proposta di legge firmata anche da deputati dell'opposizione
La Lega: "Mettiamoli ovunque dal Parlamento alle stazioni"

Fino a sei mesi di arresto per chi li rimuove

ROMA - Il crocifisso nelle aule parlamentari e negli uffici giudiziari, nelle stazioni e negli aeroporti. Ovunque, dappertutto, per rispondere alle comunità islamiche. "In tutti i pubblici uffici e le pubbliche amministrazioni della Repubblica", come prevede una proposta di legge presentata dalla Lega, primo firmatario il vicecapogruppo alla Camera Federico Bricolo, e sottoscritta da una settantina di parlamentari, fra cui anche alcuni dell'opposizione.
La proposta di legge considera il crocifisso come "simbolo della civiltà e della cultura cristiana, ma anche elemento essenziale e costitutivo, e perciò irrinunciabile". Una replica alla richiesta delle comunità islamiche di rimuovere i crocifissi dai luoghi pubblici, ma anche una risposta all'appello di Giovanni Paolo II nell'Angelus di domenica scorsa a riscoprire l'emblema del Cristo in croce, "simbolo di libertà e di speranza".
Nella proposta compare l'elenco dei luoghi in cui ordinare l'esposizione del crocifisso: "Aule delle scuole, università e accademie del sistema pubblico integrato di istruzione, uffici della pubblica amministrazione, enti locali territoriali, aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, seggi elettorali, stabilimenti di detenzione e pena, uffici giudiziari e reparti di aziende sanitarie ed ospedaliere, stazioni, autostazioni, porti e aeroporti, sedi diplomatiche e consolari italiane, uffici italiani all'estero". Mancano solo le aule parlamentari: lì la decisione la deve prendere ogni singola Camera: ma, spiega Federico Bricolo, "se lo chiediamo per tutti i luoghi pubblici, è evidente che lo vorremmo esposto anche qui in Parlamento". In caso di rimozione ("in odio ad esso"), le sanzioni: "Arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da 500 a 1.000 euro".
"Basta all'intolleranza - conclude Bricolo - e alla tolleranza degli intolleranti, al dialogo con chi non rispetta i nostri valori ed è insolente ed intollerante. Non siamo diventati bacchettoni".
Lusetti, deputato Margherita
"Sì, ma nessuno va discriminato"

ROMA - "Sono cattolico, ma avversario della Lega e di ogni integralismo". Così dice Renzo Lusetti, deputato della Margherita, parlando della proposta di rendere obbligatorio il crocifisso. E allora perché ha firmato il progetto di legge dei leghisti? "Volevo sollevare l'attenzione sul tema: essere laici non vuol dire disconoscere un simbolo nel quale si riconosce la maggioranza degli italiani".
Dice di non temere discriminazioni, Lusetti. "E perché mai? Non ho nulla in contrario ad affiancare il crocifisso con i simboli di altre fedi". I leghisti però non la pensano così. "Ed è per questo che politicamente li combatto", spiega.
Però è d'accordo con loro sull'obbligo del crocifisso. O no? "Quella è solo una proposta. In Parlamento sarò il primo a proporre emendamenti per evitare l'obbligatorietà".
Luzzatto, comunità ebraiche
"No, certi simboli non s'impongono"

ROMA - Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane: "Sono perplesso e preoccupato per quanto annunciato dal ministro Moratti. Per ragioni politiche, religiose, culturali, ma anche per motivi personali. Non potrò mai dimenticare il senso di esclusione, di isolamento e di inferiorità imposta che provavo quando, alunno delle elementari, negli anni Trenta entravo in aula e vedevo il crocifisso esposto sulla cattedra. Sono sensazioni che ti segnano per tutta la vita. E' vero che l'Italia è a grandissima maggioranza cattolica ed è giusto che abbia i suoi simboli. Ma quando una maggioranza impone i suoi simboli alle minoranze, non è un buon segno e c'è da preoccuparsi".
(o.l.r.)
Domenica scorsa il richiamo del Papa

ROMA - E' stato papa Wojtyla a rilanciare, indirettamente, il grande dibattito esploso in questi giorni sulla esposizione del crocifisso nelle aule e nei luoghi pubblici. Ne ha parlato, domenica


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