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Repubblica - Conservatorio contro ministro Vogliamo governarci da soli

Un decreto assegna alla Moratti il potere di nominare i vertici. In rivolta gli istituti musicali Conservatorio contro ministro "Vogliamo governarci da soli" Documento di diretto...

19/11/2001
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la Repubblica

Un decreto assegna alla Moratti il potere di nominare i vertici. In rivolta gli istituti musicali
Conservatorio contro ministro "Vogliamo governarci da soli"
Documento di direttore docenti e allievi. La Cgil: "Provvedimento mortificante"
La preoccupazione degli operatori "Saremo in balia degli umori dei politici"
SARA SCARAFIA


Il conservatorio si sta preparando alla rivolta. Trombettisti, violinisti e lirici insieme per sconfiggere quello che viene considerato l'avversario numero uno: Letizia Moratti. La protesta nasce dal decreto che il ministro della Pubblica istruzione ha varato il 5 novembre. Un provvedimento che '#8212; secondo l'accusa '#8212; mette a repentaglio l'autonomia dei cosiddetti istituti di alta cultura, stravolgendo i principi della legge 508, quella sull'autonomia statutaria. La legge sancisce l'indipendenza assoluta della cultura e delle arti dai condizionamenti politici. Perciò, secondo il fronte della protesta, entra in contraddizione con il recente decreto del ministro Moratti, che invece affida il governo dei Conservatori a soggetti esterni, nominati direttamente dal ministero. Questo inedito connubio tra politica e cultura '#8212; almeno nei livelli amministrativi degli istituti '#8212; ha gettato professori e allievi della musica palermitana nel panico. Martedì il collegio dei docenti si riunirà per stabilire la linea da seguire. Al primo punto un'alleanza tra il Conservatorio di Palermo, diretto da Carmelo Caruso, e gli altri istituti siciliani per costituire un fronte comune di protesta.
"Questo schema '#8212; dice Ferruccio Donato, segretario provinciale del comparto Cgil '#8212; affida il governo dell'istituto a soggetti esterni, svilendo il ruolo dei Conservatori nella loro autonomia gestionale, artistica e professionale. Se più della metà dei membri del collegio, organo deliberativo del conservatorio, verranno nominati dal ministero, diventeremo uno strumento in balia degli umori dei politici". L'assemblea plenaria dell'istituto, riunitasi giovedì scorso, ha già annunciato battaglia: direttore, docenti e allievi, insieme con le segreterie sindacali del comparto, hanno preparato una prima risposta al decreto, stilando un documento di protesta. "Il documento '#8212; continua Donato '#8212; vuole essere il primo segno tangibile della nostra indignazione. Riteniamo che le nuove regole siano lesive della tradizionale ed esclusiva funzione artisticoformativa dei conservatori".
Se il decreto dovesse essere approvato, cinque dei tredici membri del collegio verrebbero nominati dal ministro, e solo quattro rappresenterebbero gli interni alla struttura. "Anche la figura del direttore, quindi, verrebbe svilita '#8212; continua il sindacalista '#8212; È un provvedimento assolutamente mortificante, e noi non abbiamo intenzione di piegarci a questi subdoli meccanismi politici".
Il progetto è di formare un'alleanza tra i Conservatori siciliani per contrastare il disegno della Moratti. Dice Donato: "Più siamo uniti, più li costringeremo ad ascoltarci. La nostra battaglia è a favore della cultura, della libertà dai condizionamenti di tutti i tipi, soprattutto politici. Al mondo dell'arte spetta di diritto una totale autonomia, a garanzia della sua funzione culturale".


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