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Repubblica-Con certe buste paga meglio non fare figli

INSEGNANTE Salvino Amico è professore di Italiano al Liceo Benedetto Croce di Palermo "Con certe buste paga meglio non fare figli" il passato Dieci anni fa era meglio: potevamo permetterci pi...

31/05/2003
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la Repubblica

INSEGNANTE
Salvino Amico è professore di Italiano al Liceo Benedetto Croce di Palermo
"Con certe buste paga meglio non fare figli"

il passato Dieci anni fa era meglio: potevamo permetterci più vacanze e le serate al ristorante
SALVO INTRAVAIA

PALERMO - Sbarcare il lunario oggi è difficile anche per gli insegnanti. Occorre controllare minuziosamente tutte le spese e gli svaghi sono sempre più rari. Ecco la vita di una famiglia palermitana monoreddito secondo la testimonianza diretta di chi deve fare i conti tutti i giorni con la pigione (o in alternativa il mutuo della casa), la spesa al supermercato e le bollette da pagare. Salvino Amico insegna Italiano e Latino nel liceo scientifico Benedetto Croce di Palermo, ha 40 anni ed è sposato da sette, la moglie è casalinga. Un figlio potrebbe arrivare da un momento all'altro. "Sarebbe bello diventare padre - dice Amico - ma la situazione del bilancio familiare si complicherebbe maledettamente. Oggi per un figlio, in relazione all'età, occorrono da 200 a 400 euro al mese. La spesa la facciamo al supermercato, ma ci siamo accorti che con l'euro i prezzi di frutta, verdure e abbigliamento sono saliti alle stelle. Per non parlare delle bollette di luce, gas e acqua che incidono notevolmente sul bilancio familiare".
Chi si è imbarcato nell'avventura dell'acquisto della casa e paga il mutuo, le vacanze, secondo quanto riferisce il nostro insegnante, se le può dimenticare. Stessa cosa per cinema e teatri, che diventano sempre più rari. "Dieci anni fa, quando sono entrato di ruolo, si stava decisamente meglio. Ci si poteva permettere qualche week-end in più e si riusciva a cenare fuori più spesso. Oggi, arrivare alla fine del mese è diventato difficile e di risparmiare non si parla neppure". Salvino Amico ha iniziato la sua carriera scolastica dodici anni fa in una scuola privata. "Da allora la retribuzione si può dire che non sia quasi variata". Lo scorso mese di marzo, il Sistema statistico nazionale ha divulgato per conto del ministero dell'Istruzione la pubblicazione dal titolo "Le retribuzioni del personale insegnante: 1993-2001". Fatto 100 lo stipendio lordo del '93, oggi la retribuzione, al netto dell'inflazione calcolata dall'Istat, per un insegnante di scuola superiore con anzianità di servizio di 15 anni è di poco superiore a quella di nove anni fa, per essere addirittura al di sotto per un docente a fine carriera.
Dopo quasi un anno e mezzo di ritardo si parla del nuovo contratto della scuola. Nelle tasche dei docenti potrebbero arrivare ad agosto circa mille euro in più di arretrati e questo per molti significherebbe la possibilità di programmare una vacanza. Che cosa si aspettano da questo contratto gli insegnanti? Per la verità sembrano abbastanza rassegnati. "Speriamo che gli aumenti contribuiscano a rendere meno pesanti le bollette da pagare", dice il docente dello scientifico Benedetto Croce, in pieno centro storico a Palermo.


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