Repubblica-Cofferati: non mi candido
D'Alema, pronto a impegnarsi per l'Ulivo, gli avrebbe avanzato l'offerta. Ma senza risultati Cofferati: non mi candido Il leader della Cgil rifiuta la presidenza dei Ds Accordo con l'ex pre...
D'Alema, pronto a impegnarsi per l'Ulivo, gli avrebbe avanzato l'offerta. Ma senza risultati
Cofferati: non mi candido
Il leader della Cgil rifiuta la presidenza dei Ds
Accordo con l'ex premier: no al referendum di Bertinotti
UMBERTO ROSSO
ROMA - "Non entro in politica, per ora. Fino a quando il nuovo assetto della Cgil non viaggerà sicuro e spedito, io me ne resto alla Pirelli". Ha parlato da sindacalista puro Sergio Cofferati, resistendo a tutte le offerte che Massimo D'Alema ha messo sul piatto. I due oggi saranno di nuovo faccia a faccia, e si aggiungerà anche Giuliano Amato per registrare a porte chiuse un forum per la rivista Italianieuropei, e sarà una nuova occasione di confronto dopo l'incontro di mercoledì nel quartier generale della Cgil. Il presidente della Quercia se ne partirà dunque per il tour americano (che lo terrà un mese lontano dall'Italia) senza essere riuscito a schiodare il segretario della Cgil, che ripete "io riprendo il mio posto di impiegato alla Pirelli, non posso lanciarmi nell'avventura politica prima di aver garantito il passaggio delle consegne nel mio sindacato". E quando si sentirà "sicuro" della compiuta transizione affidata al suo delfino Epifani, tre mesi, sei, un anno? Il Cinese non si sbilancia, nessuna previsione, neanche sui tempi. La battaglia sull'articolo 18 sì, quella sì. Cofferati non mollerà, neanche quando a giugno darà le dimissioni dalla Cgil per raggiunto limite di mandati. Boccia - d'accordo con D'Alema - il referendum di Bertinotti (giusto il principio, sbagliato lo strumento per estendere a tutti le tutele della giusta causa) ma sarà alla testa del referendum contro la cancellazione dell'articolo 18 prevista da Berlusconi. Solo che vuol continuare la battaglia cominciata da sindacalista senza indossare una nuova divisa politica ma in un ruolo superpartes, senza "maglietta". Si limitano a questo i piani immediati annunciati dal Cinese.
E il suo ruolo futuro nei Ds? D'Alema gliene ha parlato a lungo, forte anche di un "mandato" per il colloquio che il presidente avrebbe ricevuto dalla Quercia intera, che si sta lasciando alle spalle lo scontro di Pesaro. "Fassino sta lavorando bene - ha ammesso il leader Cgil nell'incontro con D'Alema - superando le contrapposizioni del congresso fra maggioranza e minoranza". Ora, visto che il segretario c'è, che spazio resterebbe al piano più alto del Botteghino? Gira un'ipotesi, senza conferme: che D'Alema sia pronto ad un clamoroso passo indietro, a lasciare la sua carica di presidente del partito a Cofferati. Il leader della Cgil si mette alla testa di un partito "pacificato" e pronto alla riscossa, con il ticket di ferro Fassino-Cofferati. E D'Alema, libero da vincoli di partito, si mette a disposizione dell'Ulivo: senza il peso del doppio incarico, il suo nome torna spendibile per la leadership della coalizione. Solo che, in ogni caso, dal Cinese è ancora no: non mi butto in politica, torno alla Bicocca.