Repubblica-Ciampi difende il pubblico impiego

Il capo dello Stato: "Ogni anno un concorso per assumere nuovi dirigenti". Cgil: spoils system incostituzionale
Ciampi difende il pubblico impiego

LUISA GRION

ROMA - Ciampi spezza una lancia a favore del lavoro pubblico: i corsi per dirigenti - ha detto - devono essere fatti non ogni tanto, ma ogni anno. E non si faccia un uso improprio del termine privatizzazione: "La contrattualizzazione degli incarichi o il passaggio alla competenza del giudice ordinario per le cause di lavoro - precisa il presidente della Repubblica - non possono e non debbono far venire meno un qualcosa che è nell'essenza stessa della funzione pubblica". Attività "che non può essere assimilata ad altri tipi di impiego". Parole che sono suonate come musica alle orecchie del sindacato, impegnato in questi giorni a fare i conti con le conseguenze dello spoils system modello Frattini e - per quanto riguarda la Cgil - alla organizzazione dei ricorsi per incostituzionalità del provvedimento.
Concorsi pubblici per dirigenti dunque: Ciampi li riabilita. "E' utile che ogni anno entrino in ruolo un numero, anche piccolo, di dirigenti selezionati per concorso" ha detto parlando alla Scuola superiore della Pubblica amministrazione. "Ogni corso-concorso porta linfa nuova di idee e valori, aiuta a tenere vivo il dialogo con la società". Suggerimento che il ministro Frattini sembra disposto a cogliere visto che ha annunciato la sua intenzione di introdurre - per incarichi delicati - "concorsi severi, sul modello di quello ad accesso diretto in vigore per le alte magistrature amministrative".
La difesa del ruolo pubblico da parte del presidente della Repubblica ha ottenuto una marea di consensi da parte del sindacato convinto, come ha sottolineato Tarelli della Cisl, che "l'accesso per concorso garantirebbe quella continuità nell'azione dello Stato necessaria aldilà dell'alternanza di governo". Ma è proprio sul fronte dello spoils system che si sta inasprendo lo scontro fra governo e sindacati. La Cgil contesta la cifre fornite da Frattini riguardo al "giro di poltrone" che ha riguardato i dirigenti di prima fascia e annuncia l'avvio dei ricorsi individuali da parte dei funzionari allontanati "senza che vi sia stata una valutazione del lavoro svolto ma per mera logica politica". Il grimaldello usato sarà la incostituzionalità della norma transitoria. "La legge è sbagliata dice Michele Gentile - coordinatore per il settore pubblico della Cgil - e con quel passaggio si rescindono senza motivazioni i contratti intervenendo su quelli in essere". La norma prevede infatti che per i dirigenti non confermati vengano fornite motivazioni professionali: non è stata rispettata in nessun caso.