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Repubblica-Che miseria culturale si nasconde dietro l'elemosina alle famiglie

Massimo Cacciari: così pensano di dribblare il divieto costituzionale "Che miseria culturale si nasconde dietro l'elemosina alle famiglie" destra Una Destra seria cambierebbe...

03/09/2003
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la Repubblica

Massimo Cacciari: così pensano di dribblare il divieto costituzionale
"Che miseria culturale si nasconde dietro l'elemosina alle famiglie"
destra Una Destra seria cambierebbe la Costituzione per poter finanziare la scuola non statale
tagli Questo esecutivo ha indebolito il servizio scolastico pubblico col taglio dei fondi
ANDREA MONTANARI


MILANO - Professor Massimo Cacciari, cosa pensa dei soldi stanziati dal governo per le scuole paritarie?
"È una scelta politica ingiustificabile da tutti i punti di vista, ma quello che mi interessa di più è la sua miseria culturale: è grave che la Chiesa stessa non sia in prima fila a denunciare la miseria di questa strategia".
Perché?
"In primo luogo perché l'esperienza insegna che non sarà certamente qualche elemosina alle famiglie ad aumentare le iscrizioni. Il vero problema è garantire alle scuole pubbliche non statali finanziamenti adeguati per le strutture, la didattica, i lavoratori e gli insegnati. I soldi vanno dati alle scuole perché possano garantire un servizio pubblico, non alle famiglie".
Ma la Costituzione non prevede il finanziamento alle scuole non statali.
"Per questo il governo, con l'idea del contributo alle famiglie, pensa di dribblare il divieto costituzionale. Ma la riforma fatta dal centrosinistra, che ha stabilito il principio che tutte le scuole sono pubbliche, avrebbe dovuto spingere i partiti allora al governo a cambiare la Costituzione. Sarebbe stato un modo serio per far finanziare dallo Stato la scuola privata. Se il centrosinistra è stato allora incoerente e non l'ha fatto, peggio per lui. Questo governo, se è così coeso, abbia il coraggio di cambiare la Costituzione per finanziare la scuola non statale. Una destra seria lo farebbe. Invece hanno deciso di dare i soldi alle famiglie".
Non teme che ora la scuola pubblica sarà indebolita?
"Non è questo il problema. Tutto il servizio scolastico è stato indebolito in questi due anni. Il governo ha tolto i finanziamenti per le attività sussidiarie, per gli insegnanti di sostegno, attuando una strategia di indebolimento complessivo delle strutture. Se parla seriamente con qualche responsabile di scuole pubbliche non statali le dirà che non ha ricevuto nulla da questa strategia. Anzi i finanziamenti sono diminuiti".
Senza un tetto di reddito anche i figli di un miliardario potranno ricevere questi soldi.
"È già accaduto in Veneto, dove il contributo è stato dato a famiglie con un reddito superiore allora ai cento milioni di lire l'anno. Ma non mi scandalizza affatto. L'errore concettuale è dare questi soldi alle famiglie per pura demagogia, per catturare qualche voto, invece che alle scuole. Se c'è un diritto allo studio è la famiglia che deve avere la garanzia di poter mandare i propri figli a scuola".
Cambiare la Costituzione, lei sarebbe d'accordo?
"Il problema è denunciare l'ideologia di questo governo, che a mio parere testimonia una cattiva coscienza, che pensa attraverso queste politiche di sostegno di aumentare le iscrizioni alle scuole private. In realtà sta portando avanti una riduzione drastica dell'impegno nei confronti della scuola, con tagli che cerca di coprire con manovre demagogiche come questa, che però, ahimè, piacciono tanto a certe gerarchie ecclesiastiche".
È questo che la scandalizza?
"Mi sorprende l'atteggiamento di queste gerarchie che, invece di chiedere finanziamenti per le proprie strutture, non capiscono che non è certo con dei soldi che una famiglia si motiva a mandare i figli in una scuola cattolica. Ma garantendo l'efficienza di una struttura modello".
Invece cosa succederà?
"Ci sarà una defiscalizzazione per coloro che manderanno i loro figli nelle scuole private, che non servirà a nulla. Il vero dramma è che accadrà con il consenso dei cattolici e della Chiesa".


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