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Repubblica - CGIL CISL UIL Sciopero generale

Berlusconi "Le modifiche all'art.18 cancellano i diritti fondamentali" Cofferati: "Governo responsabile del pesante scontro sociale" Angeletti (Uil) e Pezzotta (Cisl): "Non resta che lo sciop...

14/03/2002
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la Repubblica

Berlusconi
"Le modifiche all'art.18 cancellano i diritti fondamentali"

Cofferati: "Governo responsabile
del pesante scontro sociale"
Angeletti (Uil) e Pezzotta (Cisl):
"Non resta che lo sciopero generale"


BARCELLONA - E' il governo a essere responsabile dello scontro sociale. E' ancora il governo a voler togliere le tutele e i diritti ai figli. Il leader della Cgil Sergio Cofferati, a Barcellona dove sta sfilando insieme ai sindacati europei, respinge al mittente le accuse che stamane Silvio Berlusconi ha rivolto contro lo sciopero generale definendola un'iniziativa "dei padri contro i figli". Commentando la decisione dell'esecutivo di andare avanti per la sua strada con l'approvazione stamane in Consiglio dei ministri del testo Maroni (la riforma dell'articolo 18 con la modifica della norma sui licenziamenti), Cofferati ha detto che "si tratta della cancellazione dei diritti fondamentali. Noi invece vogliamo che i figli abbiano gli stessi diritti dei padri".

Lo sciopero generale, che Cgil insieme a Cisl e Uil decideranno nei prossimi giorni come portare avanti, è dunque per Cofferati una strada necessaria, una risposta a uno scontro sociale la cui responsabilità non è dei sindacati ma del governo. "Il governo si è preso la grave responsabilità di produrre un pesante scontro sociale", ha infatti detto il leader della Cgil spiegando che i provvedimenti varati sono gli stessi contestati dai sindacati con in più l'introduzione di "una distinzione tra Nord e Sud che è vergognosa". "Per questo - ha aggiunto Cofferati - avranno le risposte che sono state promesse. La manifestazione del 23 a Roma e lo sciopero generale del 5 aprile".

Uno sciopero verso cui i sindacati sembra ormai che andranno uniti. Cofferati si è detto "sicuro che ci sarà uguale volontà da parte degli altri". Il segretario della Cgil ha spiegato che se ne discuterà nei prossimi giorni, forse prima del 19, quando, a segreteria unitaria, "decideremo quali sono le cose che conviene fare per arrivare agli obiettivi che c'eravamo dati un tempo insieme, e che poi non hanno trovato più l'adesione convinta delle altre organizzazioni".

Una certezza quella espressa da Cofferati su una linea comune delle tre confederazioni che viene confermata da Angeletti e Pezzotta. Il segretario generale della Uil ha insistito sullo stesso argomento di Cofferati: il governo ha scelto la linea dura innescando il conflitto sociale e dunque reagiremo duramente. "Sono mesi che chiediamo al governo di non modificare l'articolo 18 per evitare di innescare un conflitto sociale", ha spiegato Angeletti annunciando che "ora saremo conseguenti e faremo ciò che avevamo annunciato". "A questo punto", ha concluso il numero uno Uil, "non resta che lo sciopero generale".

Stessa risposta all'iniziativa del governo da parte del segretario della Cisl Savino Pezzotta che ha annunciato che il suo sindacato "risponderà con forza nelle prossime ore a questa linea sbagliata del governo". Sciopero generale, dunque, che anche per il leader della Cisl assume le proporzioni di una risposta legittima allo scontro sociale voluto dal governo che "ha abbandonato la strada del confronto e della trattativa e ha scelto al contrario la linea dello scontro con il sindacato e con i lavoratori italiani". "Berlusconi e il suo governo - ha concluso Pezzotta - si sono assunti la responsabilità di rompere la coesione sociale e la modifica dell'art.18 creerà un disastro nel mercato del lavoro, non favorirà i giovani e penalizzerà i lavoratori anziani".


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