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Repubblica-Bo-Licei al posto di istituti tecnici

assessore Draghetti: ridimensionare chi non riceve iscrizioni "Licei al posto di istituti tecnici" La Provincia propone una riconversione delle scuole ILARIA VENTURI ...

10/09/2002
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la Repubblica

assessore Draghetti: ridimensionare chi non riceve iscrizioni
"Licei al posto di istituti tecnici"
La Provincia propone una riconversione delle scuole
ILARIA VENTURI


PIU' licei a Bologna. E' la risposta della Provincia per contenere il boom delle iscrizioni ai classici e agli scientifici. Un'emergenza che ha costretto le scuole ai doppi turni e alcuni presidi ad azzardare iscrizioni a sorteggio per mancanza di spazi. Ora arriva un nuovo progetto di riorganizzazione degli istituti superiori. Ad anticiparlo ai sindaci della provincia di Bologna, riuniti ieri in conferenza metropolitana, è stato l'assessore provinciale alla scuola Beatrice Draghetti. "Ci sono indirizzi scolastici desueti che non ricevono più iscrizioni e che vanno modificati. Servono, invece, più licei scientifici e classici". Per Draghetti la situazione "è esplosiva": "Le richieste di iscrizioni nei licei sono molto numerose - dice - il fenomeno della crescita dei licei, a scapito degli istituti tecnici e professionali, è iniziato alcuni anni fa, ma è certo che l'annunciata realizzazione della riforma Moratti ha intensificato il problema". La riforma, ancora sulla carta, separa infatti ancora più nettamente le carriere scolastiche privilegiando i licei.
E' stata una delibera della Regione di fine luglio a dare la possibilità di ritoccare la rete scolastica. Il provvedimento estivo, che vale solo per l'anno scolastico 2003-2004, affida il compito alle Province di riorganizzare gli indirizzi delle superiori e ai Comuni di rivedere la scuola di base. Se infatti l'accorpamento di materne, elementari e medie in istituti comprensivi è stato attuato in Emilia Romagna per circa il 70 per cento, la nuova delibera porta a fare un altro passo avanti. Con l'idea di "riorganizzare" le scuole, non di farle sparire come vuole il piano ministeriale dei 'tagli' agli istituti sottodimensionati.
La fase istruttoria è aperta: la Provincia incontrerà le scuole per la realizzazione del piano che dovrà essere pronto entro fine ottobre. 'E' un lavoro che farò con le scuole', spiega l'assessore. 'Proporremo anche di sostituire quegli indirizzi che fanno fatica di anno in anno a mettere insieme una classe prima, cercheremo di andare incontro alle esigenze delle famiglie e del mondo del lavoro. E' chiaro che l'offerta formativa non deve essere frutto dell'emergenza e di certo non si vuole cancellare la cultura tecnica e professionale'. Anche per il dirigente del Csa Paolo Marcheselli occorre tenere conto delle preoccupazioni che vengono dal mondo produttivo: 'Occorre una forte azione concreta di orientamento da attuare insieme alle imprese, le associazioni di categoria, gli artigiani e i commercianti'. Ieri in regione, l'assessore regionale Mariangela Bastico ha presentato la delibera ai sindacati. "C'è accordo su un maggior coinvolgimento delle forze sociali e delle scuole" commenta Claudio Cattini, segretario regionale Cgil scuola. Rimangono aperti altri fronti caldi. Le candidature delle scuole per la sperimentazione della riforma ancora non sono arrivate al Csa di Bologna (eccetto Monghidoro) mentre oggi l'assessore Franco Pannuti presenterà all'Ufficio scolastico regionale la sua disponibilità per le materne comunali. In agitazione, per le graduatorie, rimangono gli insegnanti precari. Oggi alle 17, in via San Carlo 42, i Cobas scuola promuovono un'assemblea, mentre venerdì sarà la Cgil a incontrare i precari nella sede di via Marconi


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