FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3778581
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Anno nuovo, vecchia scuola,debutta la riforma che non c è

Repubblica-Anno nuovo, vecchia scuola,debutta la riforma che non c è

RITORNO IN AULA Anno nuovo, vecchia scuola debutta la riforma che non c'è Gli alunni attesi solo dall'ennesima mini sperimentazione Pochi soldi, decreti in ritardo: il progetto Moratti fer...

02/09/2003
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

RITORNO IN AULA
Anno nuovo, vecchia scuola debutta la riforma che non c'è

Gli alunni attesi solo dall'ennesima mini sperimentazione
Pochi soldi, decreti in ritardo: il progetto Moratti fermo al palo
Il ministro si è dovuto limitare a fare appello agli istituti perché ci provino
L'insegnamento di informatica e inglese alle elementari non è altro che una speranza

ROMA - A che punto è la riforma Moratti? È ferma ai blocchi di partenza. Malgrado gli annunci mediatici continui, anche quest'anno nulla cambierà nella scuola italiana. Il primo decreto attuativo, quello sulla scuola elementare, è stato cancellato per l'ennesima volta, giovedì scorso, dall'ordine del giorno del Consiglio dei ministri.
I telegiornali, in questi giorni, annunciano che "partirà l'insegnamento dell'inglese e dell'informatica in prima elementare". Ma le cose non stanno così. A fine luglio il ministro Moratti ha firmato un decreto in cui invita "nell'ambito dell'autonomia scolastica e per le scuole che sono in grado" di partire con due ore a settimana, una d'informatica e la seconda d'inglese. Non è un obbligo, ma una speranza. Dove sono gli insegnanti? Mistero. Dove sono i soldi? Mistero numero due. Tutto si risolverà quindi con una seconda sperimentazione dopo quella dell'anticipo scolastico.
Ma cosa prevede il primo decreto attuativo? Oltre all'informatica e all'inglese obbligatori, la creazione della figura del maestro prevalente che disarticola il modulo delle tre maestre per due classi. Prevede un primo anno seguito da due bienni e l'abolizione dell'esame di quinta elementare. Infine l'applicazione della teoria didattica ideata dal professor Giuseppe Bertagna. Ma anche se dovesse passare il Consiglio dei ministri e la scure finanziaria del ministro Tremonti, il cammino sarebbe ancora lungo. L'iter prevede il passaggio in Commissione, sia alla Camera che al Senato, poi la Conferenza unficata Stato-Regioni. Senza considerare che il decreto di spesa deve ottenere il via libera del Parlamento. Bene che vada quattro-cinque mesi. E ad anno scolastico iniziato sarebbe impossibile cambiare il sistema in corsa.
Ancora in alto mare gli altri decreti attuativi della legge delega che è stata approvata definitivamente dal Parlamento il 12 marzo del 2003, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 28 marzo. Da quel momento il governo ha due anni di tempo per presentare e far approvare dal Parlamento i decreti. Sono passati cinque mesi e la riforma non ha fatto un solo passo avanti. A questo punto la riforma Moratti rischia di fare la fine di quella Berlinguer: arrivare al traguardo quando ormai è troppo tardi.
(ma.re.)


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL