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Renzi: no ai genitori all’uscita da scuola. Cambiamo subito la legge L’ipotesi della liberatoria dei genitori

Dopo la presa di posizione della ministra Fedeli il segretario del Pd su Facebook: in settimana un emendamento. L’idea è quella di permettere ai genitori di firmare una dichiarazione che sottragga la responsabilità dell’uscita dei ragazzi ai dirigenti

28/10/2017
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Corriere della sera

Il segretario del Pd Matteo Renzi, su Facebook, corregge la sua ministra Valeria Fedeli: non può essere che i genitori siano obbligati a prendere i figli a scuola fino a 14 anni, come aveva detto nei giorni scorsi la ministra dell’Istruzione, «perché così vuole la legge». Bisogna cambiare subito, già dalla prossima settimana, dice il leader pd sul suo profilo, annunciando che il Pd sta lavorando ad un emendamento per ribaltare le disposizioni sull’uscita da scuola dei ragazzi: «Quando ho letto che noi genitori siamo obbligati a riprendere i figli da scuola sono rimasto allibito. Poi, studiando la vicenda e la pronuncia della Cassazione, ho capito meglio i termini della questione. La buona scuola non c’entra niente a dispetto delle bufale fatte girare ad arte. Il punto è che la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l’autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo».

Il caso dei presidi che non accettano più le liberatorie dei genitori alle medie per far uscire i figli da soli in realtà non è di ieri, ma è vecchio di quindici giorni. Ma solo venerdì, dopo una giornata in cui le sue parole «i genitori devono prendere i figli alle medie, è la legge» ha fatto il giro di tutte le chat delle classi, anche il segretario del Pd ha deciso di approfondire. La ministra Fedeli, che era parsa nelle sue dichiarazioni più preoccupata di tutelare le ragioni dei presidi e degli insegnanti che quelle delle famiglie, giovedì sera aveva ribadito che il compito è del Parlamento e che il Miur era «incompetente» per qualsiasi possibile iniziativa per correggere la legge. E così è entrato in campo il segretario del partito: «Ho chiesto a Simona Malpezzi, responsabile del dipartimento scuola del Pd di cambiare la legge e di presentare già la settimana prossima un emendamento per modificare le regole - aggiunge intestandosi l’iniziativa della parlamentare pd -: siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità. Senza scaricarle sui professori, ma senza costringere per forza un ragazzo di terza media a farsi venire a prendere a scuola». Caustico il commento postato su twitter dall’ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: «Matteo Renzi contro Valeria Fedeli. Le famiglie pagano il prezzo dell'inadeguatezza della sinistra al governo».

Fedeli: nessun caos

Ma dura arriva la replica della ministra Fedeli: «Non c’è nessun caos, nessuna inadeguatezza, né del Governo né del Pd. Solo la consapevolezza che parliamo di un tema delicato e importante, che ha anche a che fare con la sicurezza e la tutela delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Un tema rispetto al quale è il Pd a proporre azioni concrete, non certo il centrodestra». La ministra dell’Istruzione spiega di aver «posto il tema dell’accompagnamento dei minori di 14 anni a scuola durante il Consiglio dei Ministri di oggi», sollevando «un argomento su cui abbiamo fatto un lungo approfondimento come Ministero, dopo la recente ordinanza della Cassazione, ben comprendendo il disagio vissuto in questo momento sia dalle scuole che dalle famiglie». Fedeli ha accolto «con favore quanto dichiarato dalla deputata del Pd Simona Malpezzi che presenterà già la prossima settimana in Parlamento una proposta di legge». Secondo quanto riferisce l’Agi, l’emendamento da valutare in sede parlamentare per modificare la legge, che risale agli anni ‘90, prevede di «sollevare dalla responsabilità i dirigenti scolastici a fronte di una dichiarazione dei genitori, cosicché i ragazzi possano tornare a casa in maniera autonoma». «La legge - conclude Fedeli - dove è possibile modificarla credo debba essere fatta». L’obiettivo, secondo la ministra, è quello di «venire incontro alle esigenze delle famiglie, chiarendo anche il quadro delle responsabilità giuridiche e penali rispetto alla tutela dei minori dopo la fine delle lezioni».

Malpezzi: una liberatoria per sollevare i presidi

Un decreto, un emendamento alla prima legge disponibile, una legge appena la sessione di Bilancio lo permette. Sono queste le ipotesi su cui stanno lavorando le deputate del Pd della commissione Cultura per riuscire a «dare la giusta interpretazione», come dice Simona Malpezzi che se ne sta occupando in prima persona, alle norme sull’uscita da scuola dei ragazzi delle medie. «L’importante è fare in fretta - spiega - noi proponiamo un testo di un articolo che dice che sono i genitori a decidere come gestire l’autonomia dei figli adolescenti, anche prima dei 14 anni, e che possono con una liberatoria esonerare la scuola e il preside da ogni responsabilità».


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