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ProteofaresAPERE-Sette giorni che hanno sconvolto i rapporti di forza sindacale nella scuola"

Sette giorni che hanno sconvolto i rapporti di forza sindacale nella scuola" Una settimana di passione. Si sono confrontati due scioperi, la scuola era divisa, molto del futuro sindacale di...

25/10/2002
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Sette giorni che hanno sconvolto i rapporti di forza sindacale nella scuola"

Una settimana di passione.

Si sono confrontati due scioperi, la scuola era divisa, molto del futuro sindacale dipende dalla valutazione di quanto è accaduto.

La guerra delle cifre.

Le fonti ministeriali parlano di 15 % di adesioni allo sciopero proclamato da Gilda, Cisl, Uil, Snals,Unicobas ed altre sigle minori ed indicano nel 25% la partecipazione allo sciopero della Cgil del 18 Ottobre. Il calcolo del Ministero è impreciso, viene determinato sul numero complessivo dell'organico ruolo e non ruolo senza tenere presenti giorni liberi, maternità, malattie ecc.. è perciò certamente errato di un 10 - 11%. Quindi lo sciopero del 14 ha visto una partecipazione reale del 25 - 27%. Mentre quello della sola Cgil va aumentato anch'esso di un 10 '#8211;11% con l'aggiunta di un ulteriore 5 - 6% per l'impossibilità del Miur di raccogliere i dati da scuole dove le segreterie scioperavano compatte. Dunque è realisticamente stimabile la partecipazione allo sciopero della Cgil al 39 - 45 %. I dati del Miur sono comunque significativi. Se il ragionamento troverà conferma dai dati definitivi, al di là delle letture virtuali, ha scioperato nella settimana circa il 75% (42% Miur provvisori)della categoria, ciò è indicatore di disagio vastissimo e di disponibilità alla lotta notevole.

Leggere i dati

Nella lettura politica dei dati si usa come indicatore della riuscita di uno sciopero il rapporto scioperanti-iscritti. Se, ad esempio, uno sciopero viene indetto dagli Unicobas 2% di rappresentatività e vi aderisce il 20% della categoria è indubbio che quello sciopero ha ottenuto un notevole successo. Chi ha il 76% della rappresentanza misurata, una forza enorme sulla carta, e ha dimostrato una capacità di mobilitazione pari al 25-27% (15% per il Miur) deve fare i conti con un dato imbarazzante. Così come chi rappresenta il 24% della categoria (La Cgil) riesce ad ottenere il 39- 45% ( 25% per il Miur) di consenso allo sciopero registra indubbiamente un notevole successo.

Successo che diventa ancor più pregnante se si considera che il Miur propagandava lo sciopero del 14 e non inviava la comunicazione dello sciopero del 18 (Si sono dovuti occupare gli uffici del Miur per ottenere alla vigilia dello sciopero del 14 la trasmissione della comunicazione dello sciopero del 18), che veniva martellata in rete e non solo che lo sciopero era illegale e che c'era la quasi certezza di multe per gli scioperanti .

Lo sciopero del 18 nella scuola non è stata una passeggiata. Ha dimostrato che il grosso di questa categoria è contrario alla riforma Moratti ed alle prospettive previste dalla finanziaria, che non vuole isolarsi dal resto del paese e che ha maggiore consapevolezza di quanto gli untori (se scioperate con la Cgil pagherete un milione di vecchie lire) ritenessero.

Verso lo sciopero unitario della scuola di novembre

Scioperare il 14 Ottobre nella scuola contro la finanziaria vuol dire per la Cisl Scuola e per la Uil Scuola che il patto per l'Italia va a loro ed alla scuola molto stretto e che non funziona poi così bene.

Per la Gilda il discorso è a parte, quando indissero lo sciopero per il 14 avevano un obiettivo circoscritto: il contratto e la direttiva Aran, ottenuta la quale potevano benissimo revocarlo. Ma si sono trovati sulla loro diligenza ( sciopero del 14) il mondo,che gli ha pure sequestrato le briglie ed ha portato la diligenza dove voleva . La Gilda ha fatto buon viso a cattiva sorte. Insomma, si sono fatti strumentalizzare, convinti di incamerare un successo ( Alcuni sondaggi riservati davano lo sciopero della Gilda prima dell'adesioni delle altre OOSS al 3%). Hanno peccato di tatticismo e dimenticato il punto della loro forza, stare nel merito delle cose oltre e nonostante la politica.

Ora, sempre sul merito, si possono ritessere i fili dell'unità. La categoria non vuole la riforma Moratti, vuole cambiare radicalmente la finanziaria sulla scuola , vuole il contratto. Su questo si può costruire uno sciopero di tutti come è stato pubblicamente proposto da Panini, segretario della Cgil Scuola che ha ottenuto la disponibilità della Culturani (Cisl). Il Patto per l'Italia non c'è più, è stato sconfitto nelle piazze il 18 Ottobre è, nei fatti, ricusato dalla Confindustria, la finanziaria (Il governo) non può onorarlo, creiamo quindi un movimento unitario di tutta la scuola per la scuola e per la società. Troveremo, nel tentativo di risolvere i problemi della scuola, le ragioni della nostra unità.

Omer Bonezzi


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