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Proteofaresapere-Al cappuccino preferisco la cena

Al cappuccino preferisco la cena Quando ho letto di questo gruppo bipartisan che starebbe elaborando un nuovo progetto di riforma della scuola, mi sono venute in mente le considerazioni di tanti...

14/11/2002
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Proteo Fare Sapere

Al cappuccino preferisco la cena

Quando ho letto di questo gruppo bipartisan che starebbe elaborando un nuovo progetto di riforma della scuola, mi sono venute in mente le considerazioni di tanti colleghi e genitori, vittime di una pseudo '#8211; informazione ovattata, in merito alla sbandierata quasi 'continuità' Berlinguer '#8211; Moratti ( pochi e ridotti correttivi, si dice), ai classici: ' fuori la politica dalla scuola', ' non bisogna giudicare con preconcetti politici, o 'la scuola è di tutti, lavoriamo insieme per il bene dei bambini' ed ho cominciato a preoccuparmi.

Non nutro sospetti nei confronti di persone che, occupandosi a vario titolo di un determinato settore, si incontrano, parlano e si confrontano; lo facciamo tutti, lo faccio anch'io, vecchia insegnante, quando mi ritrovo (preferisco a cena) con il solito gruppo di amici

I sospetti e le preoccupazioni mi vengono quando queste persone cercano un avvallo, un qualche riconoscimento del loro discutere, in nome di una loro 'neutralità rispetto alla politica', sia perché esse 'neutre' non sono, sia, soprattutto, perché, e lo sanno benissimo, in una interpretazione seria e corretta di 'confronto politico' sta il confronto tra valori diversi e diversi modi di intendere i rapporti sociali.

Possiamo concordare sull'analisi delle problematiche e dei bisogni, ma sugli obbiettivi da raggiungere e sui percorsi ci distinguiamo (e meno male!).

Un Dirigente, partecipando al forum sul Corriere della sera, scrive: concordiamo sulla necessaria differenziazione tra istruzione e formazione professionale.

Non concordiamo per niente!!

Il doppio canale, da scegliere a dicembre della terza media, mi ripropone una differenziazione culturale e di classe che non ha più alcun significato (fortunatamente, sia per l'economia che per la cultura!), e non si venga a dire che sono possibili passaggi da un percorso all'altro; dal sistema dei Licei a quello dei Professionali e viceversa? Ma quando mai?! A quanti, come me, insegnano in un Istituto professionale, ai nostri ragazzi ed ai loro genitori vien da ridere.

E questa l'ha pensata un 'tecnico'?

'Una scuola di qualità e per tutti' giusto. Allora cattedra di 18 ore di insegnamento, niente organico funzionale, niente progetti, commissari interni per la valutazione finale'

Non concordiamo per niente!!

In questo caso non concordiamo neppure su cosa si debba intendere per qualità della scuola.

E queste idee a chi sono venute?

S. Coronella, che ha scritto il bell'articolo 'No, grazie, il cappuccino mi rende nervosa', diffida dei 'politici in servizio attivo', io no, diffido di coloro che vogliono dare ad intendere di essere dei tecnici puri, avulsi e/o schifati dalla politica, brutta e sporca. (La Ministra, tecnica, ha tolto subito l'aggettivo 'pubblica' davanti ad istruzione, solo una questione di look?)

Del politico 'in servizio attivo' invece,conosco i progetti, lo contesto o lo approvo, lo voto oppure no.

Concordo sul fatto che la scuola, come la giustizia e l'economia, sia una questione nazionale, su cui sia necessario cercare il livello massimo di convergenze, ma non ho l'impressione che questo governo ne sia convinto (legge Cirami, art.18'..).

Se veramente si fosse convinti che 'ogni contributo è prezioso', perché ricorrere ad una legge delega, perché contingentare i tempi del dibattito in aula, perché lasciare inattuata una legge dello Stato e proporre sperimentazioni di un progetto di legge?

Non mi scandalizzo di fronte ad un governo, democraticamente eletto, che porta avanti un proprio progetto culturale e sociale, purchè sia fatto con la massima chiarezza ed onestà intellettuale, non mi piacciono e trovo diseducative (deformazione professionale?) tutte le mistificazioni.

Biagia Cobianchi, insegnante, consigliere per i DS della Provincia di Ferrara


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