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Profumo: “L’istruzione è una priorità so che i problemi sono grandi interverremo al più presto”

Ho ascoltato il discorso di Obama. Per sette volte ha detto che serve una scuola migliore. Anche per noi

09/11/2012
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la Repubblica

CORRADO ZUNINO
ROMA
— «Dobbiamo individuare le priorità del paese, e la scuola è la priorità. È il miglior investimento sul futuro per costruire un paese più moderno. Ho appena ascoltato il discorso presidenziale di Barack Obama, lo ha detto sette volte: una scuola migliore. La strada è segnata. Le priorità vanno individuate ora, in questo momento di difficoltà».
Ministro Profumo, una scuola di qualità non si può fare al freddo. Alcuni presidenti delle province italiane minacciano di spegnere le caldaie e anticipare le vacanze di Natale ai ragazzi.
«Affronteremo la questione al più presto, ma dobbiamo farlo con serenità e un piano programmatico sul tema scuola. Dobbiamo valutare lo stato generale e far sì che il sistema scolastico trovi un nuovo equilibrio di qualità».
La scuola sarà una priorità per Obama, non sembra per il governo Monti: in Italia subisce tagli come tutto il resto.
«La scuola è una priorità per il governo Monti».
Ministro, lo stato degli edifici scolastici italiani è pessimo, in
molti casi rischioso. Una scuola su cinque non è sicura, solo una su quattro ha i certificati in regola, una su dieci denuncia lesioni strutturali.
«La questione è in cima alla mia agenda dai primi giorni di governo e sulla sicurezza in questi undici mesi abbiamo speso un miliardo. Nelle ultime settimane abbiamo sbloccato 116 milioni deliberati dal governo precedente, nell’area del terremoto emiliano ne abbiamo spesi 120 e altri 50 sono arrivati dai comuni».
Antonio Saitta, il presidente della Provincia di Torino e dell’Upi che ha minacciato la chiusura dei riscaldamenti in classe, nei giorni scorsi le aveva scritto: «La mancanza di fondi potrebbe portare a soluzioni drastiche tra cui la chiusura di molte scuole».
«Ho visto il suo rapporto e non ho mai nascosto la situazione: il patrimonio scolastico italiano, in mano ai comuni e alle province, è vetusto. Ora dobbiamo partire con l’anagrafe del sistema edilizio e una programmazione che duri nel tempo».
Lei aveva indicato nella legge di stabilità i modi per trovare fondi per l’edilizia scolastica: il piano dell’innalzamento dell’orario di lavoro degli insegnanti è saltato, quei denari non ci sono più e mancano ancora 183 milioni da girare al Tesoro.
«Della legge di stabilità parlerò alla fine del percorso parlamentare, al massimo domenica».
Ministro, i tagli alla scuola sono finiti? Sono sette anni che i governi italiani tagliano.
«Ne parliamo con la legge di stabilità approvata».
Dopo undici mesi ha portato a compimento un processo importante: mercoledì scorso si è chiusa l’iscrizione al concorso per docenti, 321 mila partecipanti per 11.542 posti.
«Sono soddisfatto, non c’erano concorsi per l’insegnamento dal 1999 e siamo riusciti ad avviarne uno nuovo in una fase così difficile. Posso dire che ora possiamo selezionare gli insegnanti
dei prossimi trent’anni con metodi moderni. Il concorso pubblico per docenti è un buon esempio di come lo Stato possa gestire una partita importante, dare fiducia ai cittadini: è un modello, il nostro, da trasferire a tutta la pubblica amministrazione».
I test di preselezione saranno svolti in alcune scuole e università nella settimana che precede le feste di Natale.
«Sì e la seconda prova, lo scritto, sarà tra fine gennaio e inizio
febbraio, poi l’orale. Servirà per valutare le capacità dei candidati a stare in aula: un buon scienziato non è detto sia un buon insegnante
».
State lavorando alle regole dei nuovi concorsi.
«Li stiamo semplificando, vogliamo ridurre il numero delle classi di concorso ipotizzando una cadenza di processi stabili nel tempo. Le persone devono poter programmare la loro vita».
 


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