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Presidi, il giorno della protesta

Presidi, il giorno della protesta Il ministero: il concorso si farà Non hanno intenzione di subire in silenzio e sono pronti anche a gesti clamorosi: molte migliaia di presidi in attesa un di c...

10/04/2002
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Presidi, il giorno della protesta
Il ministero: il concorso si farà

Non hanno intenzione di subire in silenzio e sono pronti anche a gesti clamorosi: molte migliaia di presidi in attesa un di concorso fantasma, continuamente annunciato e mai bandito, si mobiliteranno in questi giorni per costringere il ministro del Tesoro a fare marcia indietro. E' Tremonti, infatti, l'autore dell'ennesima beffa, avendo negato il placet all'emanazione dei bandi di concorso per "ragioni di contenimento della spesa". Bandi di concorso che dovevano essere indetti entro la fine di febbraio, secondo la promessa fatta ai sindacati dal ministero dell'Istruzione.

L'Associazione nazionale presidi ha indetto per giovedì 11 aprile, alle 11, assemblee interegionali nel corso delle quali verranno discusse le iniziative di protesta da adottare a partire dalla lettera di dimissioni (di cui sarà distribuito il testo) che oltre 1500 presidi incaricati sono pronti a firmare se non saranno sbloccati i concorsi.
Le assemblee si terranno a:
Roma, ministero dell'Istruzione, Viale Trastevere 76/a;
Milano, scuola media, Via Vivaio 3;
Napoli, Ipc "Salvator Rosa - Caracciolo", piazza Cavour;
Cagliari, scuola media "Foscolo", Viale Marconi 82;
Palermo, Istituto alberghiero Cascino, Via Fattori 60.

Una assemblea nazionale pubblica di protesta è stata convocata anche da Cgil, Cisl e Uil scuola per venerdì 12 aprile nella sede dell'Istituto Giuseppe Kirner in Via Ippolito Nievo 33 a Roma.
I sindacati confederali intendono denunciare "l'intollerabile ritardo del Governo" e premere per l'imemdiata emanazione del bando di concorso per Dirigenti scolastici".

Getta acqua sul fuoco il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea, secondo la quale non c'è alcun blocco per il bando di concorso, ma solo una "battuta d'arresto" che - fa capire - sarebbe già stata superata. Il "prezzo" chiesto da Tremonti e accettato dalla Moratti è stato l'accorpamento di un po' di elementari e medie (con conseguente taglio di circa 200 scuole) e la riduzione da 3600 a 3500 dei posti di preside messi a concorso. Il via libera - secondo quanto trapela da viale Trastevere - dovrebbe essere dunque imminente.


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