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Nuovo-Scuola, via libera del Senato alla riforma

Scuola, via libera del Senato alla riforma L'assemblea di palazzo madama ha approvato il disegno di legge per il riordino dei cicli scolastici. Contrari Ulivo e Rifondazione comunista. Ora il pro...

14/11/2002
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Il Nuovo

Scuola, via libera del Senato alla riforma

L'assemblea di palazzo madama ha approvato il disegno di legge per il riordino dei cicli scolastici. Contrari Ulivo e Rifondazione comunista. Ora il provvedimento passa alla Camera.

ROMA '#8211; La riforma della scuola disegnata dal ministro Moratti ha ottenuto l'approvazione del Senato. Con 124 voti a favore, 90 no e 3 astensioni l'assemblea di palazzo Madama ha approvato il disegno di legge contenente la delega per il riordino dei cicli scolastici. A favore hanno votato i gruppi della maggioranza, contro l'Ulivo e Rifondazione comunista.

La legge prevede, tra l'altro, il riordino dei cicli scolastici: una scuola dell'infanzia triennale, una scuola primaria di cinque anni, una scuola secondaria di primo grado di tre anni al termine della quale sarà un esame a decidere se incanalarsi nel sistema dei licei (5 anni) o nel sistema di formazione professionale (quattro anni). La riforma prevede anche il diritto all'istruzione e alla formazione per almeno 12 anni per tutti gli studenti, lo studio dell'inglese e dell'informatica sin dalle elementari e un nuovo sistema di valutazione: gli studenti saranno promossi o bocciati ogni due anni.

Soddisfazione è stata espressa immediatamente dopo il voto dal ministro dell'Istruzione. 'Voglio ringraziare la maggioranza - ha detto la Moratti - per aver sostenuto una legge di svolta, che ha come finalità quella di porre lo studente al centro della politica educativa. E' una legge che pone al centro del sistema dell'istruzione anche le famiglie. Il governo è impegnato a ricercare con tutte le forze politiche le migliori soluzioni per il soddisfacimento delle esigenze dei giovani'.

Il ministro spiega poi che l'obiettivo è una scuola che 'personalizzi di più il percorso formativo dando più opportunità a tutti i ragazzi, dando la possibilità alle famiglie di scegliere il percorso educativo e innalzando dagli attuali nove anni ai dodici anni il tempo di studio o di formazione professionale e quindi elevando le qualità dei docenti attraverso una loro migliore qualificazione'. In sostanza, prosegue Moratti, la finalità è stata quella di una 'scuola di qualità che possa consentire ai giovani la piena realizzazione personale'.

L'assemblea è stata lodata anche dal presidente, Marcello Pera 'per aver partecipato ad un confronto - quello sulla riforma della scuola - dai contenuti alti e molto qualificato'.

Alla discussione ha preso parte anche Giuliano Amato, che ha annunciato e motivato il no dell'Ulivo alla riforma. 'Non sono un tecnico - ha detto Amato - ma sono stato e sono ancora un insegnante, questo è il mestiere che mi ha dato le maggiori soddisfazioni'. Amato ha spiegato che la contrarietà dell'Ulivo alla riforma riguarda soprattutto la scelta precoce tra studi "tradizionali" e formazione professionale.


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