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Nuova venzia-Tagli alle spese delle scuole

Studenti delle superiori davanti ad un istituto scolastico Tagli alle spese delle scuole Dopo gli organici, riduzioni del 25 per cento nei bilanci I presidi protestano: "Gli impegni assu...

14/07/2002
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Nuova Venezia

Studenti delle superiori davanti ad un istituto scolastico
Tagli alle spese delle scuole
Dopo gli organici, riduzioni del 25 per cento nei bilanci
I presidi protestano: "Gli impegni assunti siano mantenuti"

Giorgio Cecchetti

VENEZIA. Dopo i tagli agli organici, quelli che hanno portato in piazza a Mestre e a Venezia bambini e genitori delle scuole elementari, arrivano quelli ai bilancia tutte le scuole, di ogni ordine e grado. A denunciarlo è un duro comunicato che la preside del Luzzati-Gramsci, la professoressa Ada Di Nola, per conto di tutti i suoi colleghi veneziani ha inviato al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e alle più alte cariche dello Stato. "Rivolgiamo un pressante appello alle istituzioni per il ripristino dello stato di diritto nella gestione della scuola statale, garantito dalla Costituzione" si legge nel documento, dove i dirigenti degli istituti superiori affermano che "i tagli mettono le scuole in condizione di non poter far fronte a impegni di spesa già assunti".
Da alcuni anni i bilanci delle scuole, nonostante le lezioni inizino a settembre e terminino a giugno, vanno con l'anno solare (da gennaio a dicembre) e, quindi, il bilancio si appronta, si discute e si approva quando ormai l'anno scolastico è iniziato. Le spese reali, invece, si sostengono nei mesi in cui la scuola è in funzione. Per questo motivo è importante che nella fase di programmazione del bilancio di previsione, il ministero comunichi l'entità della copertura finanziaria che potrà garantire.
Nell'anno appena concluso, come è successo in precedenza, L'Ufficio scolastico provinciale aveva garantito a tutti la copertura finanziaria per l'80 per cento delle somme assegnate nell'anno precedente. Ma con una nuova circolare il dirigente regionale Enzo Martinelli, sulla base delle indicazioni provenienti da Roma, ha drasticamente ridotto il fondo per le spese di funzionamento. Se prima era garantita una copertura di circa l'80 per cento, adesso lo è appena del 55-60 per cento spiega la professoressa Di Nola.
Seppur a muoversi per primi sono stati i presidi delle superiori, i tagli riguardano anche la scuola dell'obbligo, dove però i bilanci sono più modesti e quindi anche le riduzioni sono più contenute. Così, se al Luzzati-Gramasci di Mestre si sono ritrovati nel giro di un giorno ben circa settemila euro in meno, alla media veneziana Dante Alighieri dovranno rinunciare a circa seimila euro, mentre il Circolo Diaz (elementari e materne) arriveranno 3400 euro in meno.
"La mancata assegnazione del previsto finanziamento comunicata a questa data mette di fatto le istituzioni scolastiche - sostengono i presidi - nelle condizioni di non essere in grado di far fronte agli impegni assunti, con grave pregiudizio per la solvibilità". Per questo nel documento "esprimono preoccupazione per le sorti del futuro della scuola statale, collocata sempre più in un ambito di precarietà funzionale ed amministrativa" e chiedono che gli impegni assunti vengano mantenuti.


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