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Nuova Sardegna-La scuola è penalizzata dal governo"

La scuola è penalizzata dal governo" Il Centrosinistra riporta l'istruzione al centro del dibattito in Consiglio MOZIONE "Nessun progetto per i giovani" CAGLIARI. Sulla scuola la giunta è ass...

01/11/2002
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Nuova Sardegna

La scuola è penalizzata dal governo"
Il Centrosinistra riporta l'istruzione al centro del dibattito in Consiglio
MOZIONE "Nessun progetto per i giovani"

CAGLIARI. Sulla scuola la giunta è assente. L'hanno affermato i consiglieri regionali del Centrosinistra che ha anche presentato la mozione sulla Scuola in Sardegna, primo firmatario Giacomo Spissu (Ds). Con la mozione si sollecitano risposte concrete. "Vogliamo che il Consiglio regionale - ha sottolineato Spissu - oltre a parlare di crisi o di risorse idriche affronti anche altre aspetti politici importanti per la nostra vita. E la scuola, che è uno di questi, attraversa problemi legati anche ai tagli previsti dalla Finanziaria nazionale, e mi sembra che vi sia un'assenza di visione globale da parte del governo di Centrodestra". La mozione sulla scuola è giustificata, per il Centrosinistra, anche dal fatto che oggi l'istruzione subisce delle limitazioni - ha aggiunto Silvio Lai (Ds-Fd) - dal 18 ottobre 2001 alle regioni sono stati assegnati nuovi compiti legati, fra l'altro, anche alla qualità del sistema scolastico, all'istruzione e alla formazione. La scuola per noi è una priorità ma, ad esempio, non sono ancora partiti alcuni progetti varati già due anni fa come la rete educativa e l'insegnamento della lingua e cultura sarda". Lai ha, quindi, elencato i diversi ritardi della Regione alla quale manca una visione complessiva e che non è stata capace di proporre una politica per la scuola. "L'esecutivo è stato zitto per i tagli della Finanziaria, sulla non-riforma della Moratti - ha detto Lai - mentre sulla scuola non bisogna risparmiare, altrimenti si tagliano i fondi alla scuola e agli enti locali con conseguenze di eliminare cattedre (già oggi mancano oltre 800 insegnanti di sostegno), personale docente e non docente, di dare minori servizi. Nelle periferie urbane e in piccoli centri il ruolo della scuola è ancor più rilevante e non è possibile ragionare in termini sono economici. Ecco perché la Regione deve dare delle risposte e ha la possibilità di modificare l'organizzazione dei plessi scolastici per garantire l'istruzione. Ebbene a tutto ciò la giunta risponde con il silenzio, non propone nulla, è assente mentre la nostra isola continua ad essere l'ultima in Italia per i ragazzi che non completano la scuola dell'obbligo". Critiche sono state avanzate, in particolare, anche all'attuale assessore regionale della Pubblica istruzione, Beniamino Scarpa, per i ritardi nell'erogazione dei fondi di quest'anno (75 milioni di euro) alle scuole e per i tagli dei finanziamenti per il 2003 e 2004. La mozione, firmata da 32 consiglieri, impegna, pertanto, la giunta regionale a spiegare in Consiglio quale è la sua risposta e la proposta per la scuola sarda.
Intanto i coordinamenti degli amministratori locali di province e comuni hanno incontrato la commissione della Pubblica istruzione presieduta da Salvatore Piana. Hanno spiegato che la situazione degli edifici scolastici è grave e diffusa in tutta la Sardegna: soffitti che crollano, infiltrazioni d'acqua e umidità che danneggiano gli impianti e causano interminabili black-out oltre a problemi di incolumità personali, caldaie inefficienti, barriere architettoniche insormontabili per i portatori d'handicap. I finanziamenti della Finanziaria per il 2002 sono 150 miliardi di lire (circa 78 milioni di euro), ma a tutt'oggi hanno affermato i rappresentanti degli enti locali, non sono stati ancora erogati; da qui l'appello alla commissione per sollecitarli. La commissione ha ascoltato l'assessore Beniamino Scarpa, il quale ha annunciato che entro la prossima settimana sarà portata in giunta l'ipotesi di delibera per la ripartizione dei fondi.


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