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Nuova Sardegna-Fa caldo per le lezioni? "Ogni preside decida da sè"

L'AVVIO DELL'ANNO SCOLASTICO Fa caldo per le lezioni? "Ogni preside decida da sè" Pietrella: teniamo però conto delle esigenze delle famiglie SILVIA SANNA ...

27/08/2003
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Nuova Sardegna

L'AVVIO DELL'ANNO SCOLASTICO
Fa caldo per le lezioni? "Ogni preside decida da sè"
Pietrella: teniamo però conto delle esigenze delle famiglie
SILVIA SANNA


CAGLIARI. "Cari presidi, pensateci voi: se volete posticipare l'avvio delle lezioni, fate pure. Non c'è bisogno di scomodare la Regione". Taglia corto Armando Pietrella, direttore generale della Pubblica istruzione. A proposito della possibilità di rimandare il suono della campanella per l'emergenza afa, Pietrella rilancia il principio dell'autonomia e sottolinea il diritto di ciascun istituto di decidere per conto proprio. Parole che alle orecchie dei presidi assumono un suono decisamente 'pilatesco'.
Loro sì, che l'intervento della Regione lo reclamano, senza per questo sentire lesi i propri diritti. In realtà, dicono i dirigenti scolastici, "per trovare una soluzione alla vicenda occorre al più presto stabilire nuove regole, valide anche per il futuro".
Pietrella incoraggia interventi a macchia di leopardo: "I dirigenti, sentiti docenti, studenti e genitori, possono decidere liberamente come fronteggiare l'emergenza afa, facendo slittare di qualche giorno l'inizio delle lezioni per poi recuperare durante l'anno le ore perdute. Un provvedimento generale non serve: anzi, finirebbe per scontentare qualcuno".
I presidi replicano chiedendo al contrario un intervento radicale: "Ogni anno il problema si ripresenta puntuale al suono della prima campanella. A settembre fa ancora caldo, la maggior parte delle scuole non è dotata di condizionatori e stare sui banchi rappresenta un supplizio. Occorre rivedere il calendario scolastico, adattandolo alle caratteristiche climatiche: alcune regioni lo hanno già fatto, da noi se ne parla da tempo ma ancora niente è cambiato". Una soluzione non sembra poi così difficile, almeno sulla carta: dare il via alle lezioni all'inizio dell'autunno e terminare in primavera. "I giorni persi si possono recuperare accorciando le vacanze di Natale e di Pasqua - dicono i presidi - oppure organizzando turni pomeridiani e orari continuati".
D'accordo con i dirigenti, sulla necessità di una presa di posizione della Regione, sono i sindacati della scuola. "Pietrella scarica le competenze - tuona Peppino Loddo della Cgil - facendo leva sul principio dell'autonomia. Una maniera sbrigativa per disinteressarsi alla questione, che invece richiede un esame approfondito. Riversarne il peso sui presidi aggiungerebbe caos, perchè ognuno di loro sarebbe autorizzato a fare come gli pare".
A buttare acqua sul fuoco della polemica, ci pensano gli esperti del Sar, servizio agrometeorologico regionale. "Impossibile sapere quale sarà il clima a settembre, non si possono fare previsioni meteo a lungo termine. L'allarmismo è ingiustificato".


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