Nuova Ferrara-Scuola, l'impegno di chi lavora merita più rispetto da chi ci governa

Scuola, l'impegno di chi lavora
merita più rispetto da chi ci governa

Mara Verri (Dsga di Ferrara)

Nei giorni scorsi gli organi di stampa hanno diramato la notizia relativa al raggiunto accordo contrattuale per i Ministeriali. L'esito positivo della conciliazione ha contribuito ad alimentare la speranza che le trattative per la chiusura degli altri contratti attualmente sospesi - tra i quali quello del comparto scuola - fossero in dirittura d'arrivo. Purtroppo non è così.
Il 6 marzo scorso ho partecipato ad un'assemblea, organizzata unitariamente da tutte le forze sindacali, presso l'Istituto scolastico dove presto servizio ed ho appreso con rammarico e preoccupazione che non esistono a tutt'oggi le condizioni per giungere ad una conciliazione. Il rischio è di far saltare volutamente la contrattazione per "risparmiare". I sindacati sostengono che la sospensione del negoziato da parte dell'Aran per il rinnovo del Contratto Scuola 2002-2005 non trova, di fatto, valide giustificazioni ma perdura ormai da 15 mesi.
Le aspettative del personale sono state ovviamente disattese ma ciò che ha destato maggiore sconcerto è l'aver appreso che le trattative si sono interrotte a causa di una presunta incompatibilità di vedute tra il ministro Tremonti e il ministro Moratti. Gli ostacoli pare provengano dal Ministero delle Finanze che sembra in difficoltà a certificare le risorse disponibili per la copertura dell'inflazione programmata e dello stesso Miur (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca), che sarebbe intenzionato a stravolgere in qualche modo la normativa contrattuale. Sappiamo che la copertura finanziaria di certo proviene dalle economie di bilancio delle Finanziarie degli anni precedenti e quindi non si capisce perchè il ministro Tremonti abbia di fatto bloccato le trattative. Il personale della Scuola è a dir poco disorientato: da una parte c'è una forte richiesta di professionalità ma i diritti dei lavoratori non sono affatto tutelati. Il potere d'acquisto è di fatto fermo alle retribuzioni dell'anno 2001. Proseguendo in questa direzione la scuola pubblica viene sempre più emarginata e con l'ulteriore taglio agli organici la tanto decantata valorizzazione delle professionalità chiamate a nuove responsabilità e maggiori oneri conseguenti al decentramento in atto, porta inevitabilmente, alla demotivazione del personale.
Spiace dover constatare che fra i tanti dibattiti trasmessi in televisione nessuno che si proponga di affrontare l'argomento "Scuola", nessuno che osi documentarsi e discutere sulle reali situazioni vissute quotidianamente dal personale. E non mi riferisco solo ai docenti ma anche al personale amministrativo, ai collaboratori scolastici che da sempre svolgono il loro lavoro "dietro le quinte" e sono spesso i più trascurati dagli organi di informazione. Sono consapevole che questo rappresenta comunque un problema marginale rispetto a ciò che sta vivendo in questi giorni l'umanità, coinvolta come sappiamo tutti purtroppo, in ben più angoscianti interrogativi. Ciò non toglie che l'impegno professionale di chi lavora con serietà meriti rispetto e attenzione da parte di chi ci governa.
Vorrei rivolgere un personale appello al ministro Moratti. Se davvero Ella ha a cuore la Scuola Pubblica, come spero, tenga in giusta considerazione queste semplici riflessioni e ci mandi al più presto un messaggio di rassicurazione: non permetta mai a nessuno, tanto meno al Ministro Tremonti di trattarLa come un ostaggio, impedendoLe, come di fatto sta accadendo, di portare a termine gli impegni assunti.