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Nuova Ferrara-I "tagli" per scuole e assistenza il governo lascia soli i più deboli

Pagina 7 - Cronaca I "tagli" per scuole e assistenza il governo lascia soli i più deboli Critiche della Ottone alla nuova "manovra" al dibattito sul welfare alla Festa dell'U...

19/07/2004
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Nuova Ferrara

Pagina 7 - Cronaca
I "tagli" per scuole e assistenza il governo lascia soli i più deboli
Critiche della Ottone alla nuova "manovra" al dibattito sul welfare alla Festa dell'Unità


Proseguono senza soste gli appuntamenti coi dibattiti alla festa nazionale dell'unità Welfare in corso di svolgimento alla Rivana. Sabato sera è stato il turno di un dibattito a quattro voci sul tema "Welfare locale: innovazione sociale, soggetti, istituzioni" con protagonisti la deputata Ds Rosella Ottone, il presidente nazionale della Lega delle autonomie locali, Oriano Giovannelli, il dirigente sindacale Cgil Emilia Romagna Fausto Viviani e il direttore del Cespe Luigi Agostini, coordinati da Aldo Ferraro della direzione provinciale dei Ds.
Come costruire un sistema integrato di servizi sociali e forme di assistenza con standard di qualità e parità dei diritti è stato l'interrogativo da cui si è partiti. "Quando si parla di sanità, pensioni, scuola e assistenza - ha attaccato Fausto Viviani- il tema delle risorse diventa fondamentale. La nuova manovra del governo è una fonte di preoccupazione per il futuro degli asili nido, delle scuole e per il sostegno a famiglie numerose e soggetti deboli". E sul welfare locale: "Oggi occorre investire sempre con più forza su questo perché i servizi sono fondamentali per lo sviluppo economico del territorio e per la coesione sociale. La società di oggi è molto cambiata rispetto a quella degli anni '60 e '70 e occorre dare risposte a nuove domande. Non è vero che se in un Paese c'è welfare non c'è sviluppo e i paesi scandinavi ne sono una chiara testimonianza". Oriano Giovannelli ha sottolineato come nel corso dei decenni l'idea di welfare si è molto dilatata ed è "povero un Paese che debba essere costretto a scegliere tra casa di riposo, cultura e sport". "Compito del parlamento, e su questo punto c'è un gravissimo ritardo del centrodestra di governo, è definire livelli minimi ed essenziali di assistenza sul territorio e garantire la possibilità concreta di usufruire di tutti i servizi". E qui si torna al discorso delle risorse: "Non è possibile tagliare le risorse per gli enti locali, occorre applaudire il presidente di Confindustria quando sostiene assieme ai sindacati che non si possono tagliare le tasse ed è indispensabile avviare un federalismo di responsabilità, non alla Bossi, perché non possiamo fregarcene di quelli che stanno peggio". "La differenza tra noi e il centrodestra - ha proseguito Rosella Ottone - è che per loro il cittadino è lasciato solo a sé stesso e pensa alle sue esigenze mentre occorre cercare di mettere sullo stesso livello necessità ed esperienze diverse". "Non bisogna avere il timore di rivolgersi anche a privati che, sotto il controllo e l'indirizzo dell'amministrazione pubblica, possono fornire ottimi servizi. Occorrono nuove forme di collaborazione e sussidiarietà anche se il volontariato non può essere usato come sostitutivo della pubblica amministrazione. Il welfare va visto come un'occasione per lo sviluppo perché occupa persone e consente redditi che altrimenti non ci sarebbero e come una possibilità di ricerca per tendere verso l'innovazione". Non è mancato il legame con l'attualità politica nazionale di questi giorni: "La crisi di governo è formalmente aperta - ha detto la Ottone -. Siamo molto preoccupati perché i conti dell'Italia non vanno bene e si abbatterà una scure sulle fasce più deboli della popolazione. La manovra correttiva riduce i fondi per gli enti locali, è un duro colpo per scuole, asili, attività di assistenza agli anziani e temo che per mantenere questo standard di servizi i comuni saranno costretti ad aumentare la tassazione a livello locale". "Intendendo per welfare la costruzione di forme di protezione sociale - ha proseguito Luigi Agostini - è chiaro come la rete di protezione poggia sul lavoro e quindi non è possibile scindere le politiche sociali dal quelle del lavoro che vanno tenute strettamente interdipendenti". "Oggi tendiamo verso un welfare nazionale che diventa sempre più europeo e un welfare locale diventerà l'ambito su cui dare delle risposte. Ci sono sempre più nuove forme di vulnerabilità (anoressia e bulimia tra le altre): occorre vedere questi problemi e trasformarli in politiche sociali". "Se la politica è la costruzione di una comunità - ha chiuso - grande sfida della sinistra dei prossimi anni sarà la ricostruzione di legami sociali e il rafforzamento di una rete di welfare locale".
Andrea Tebaldi


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