FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3771033
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Nuova Ferrara-Difendiamo i diritti, la scuola e la sanità

Nuova Ferrara-Difendiamo i diritti, la scuola e la sanità

Il segretario della Camera del Lavoro spiega perché venerdì prossimo l'Italia e Ferrara si dovranno fermare "Difendiamo i diritti, la scuola e la sanità" Ruzziconi (Cgil): lo sciopero del...

14/10/2002
Decrease text size Increase text size
Nuova Ferrara

Il segretario della Camera del Lavoro spiega perché venerdì prossimo l'Italia e Ferrara si dovranno fermare
"Difendiamo i diritti, la scuola e la sanità"
Ruzziconi (Cgil): lo sciopero del 18 contro i tagli allo stato sociale

di Vindice Lecis

Questa storia che i riformisti debbano essere delle mozzarelle, alla Cgil non piace. Perché dunque rinviare lo sciopero generale del 18? Eppure i temi, dice il segretario della Camera del Lavoro Beppe Ruzziconi, ci sono tutti, e drammatici, per confermarlo. La Finanziaria, afferma, è il biglietto da visita del governo e porterà lacrime e sangue, anche se con un condimento di demagogia.
Perché si parla poco delle ragioni dello sciopero?
"Non so, noto che si avverte quasi un oscuramento da parte dei grandi mezzi di comunicazione, dei motivi che ci hanno spinto a proclamare lo sciopero del 18".
Forse perché, dicono, l'avete fissato "a prescindere"?
"A prescindere? Le ragioni sono molteplici e attuali, perché questa Finanziaria con i suoi indirizzi attacca pesantemente in particolare il tessuto dello Stato sociale, scuola, sanità, assistenza".
Il governo dice: i tagli sono risparmi...
"Tra i più colpiti ci sono gli enti locali, perché la manovra prevede in modo drastico e con varie modalità riduzioni alle risorse e ai trasferimenti. Al punto che nel 2003 saranno impossibilitati a fare bilanci senza tagli consistenti. Altro che risparmi".
La Finanziaria è il primo bersaglio dello sciopero?
"C'è un punto politico: la Cgil si prepara allo sciopero contro la Finanziaria, ma lo fa nell'interesse dell'Italia, per lo sviluppo, per i diritti. E' chiaro che gli enti locali non possono rimanere alla finestra, nè possono limitarsi a sottoscrivere gli appelli delle loro associazioni. Debbono contestare e contrastare questa manovra".
Gli enti locali diventeranno così i nuovi esattori.
"E' questo il pericolo. Il governo dice che non metterà le mani nelle tasche dei cittadini: in realtà costringeranno i sindaci a farlo. E questa azione aprirà nel tessuto sociale, nella cittadinanza, forti tensioni".
Fini ha detto che voi scioperate contro la diminuzione delle tasse.
"Noi apprezziamo il taglio modesto sulle fasce deboli, perché in realtà nasce da poste di bilancio già previste e nonostante, per la seconda volta, non ci sia la restituzione del fiscal drag. Non è chiaro, però, come si salvaguarderanno i redditi bassissimi. Tuttavia con una mano danno e con due tolgono: i tagli alla sanità e allo Stato sociale saranno devastanti".
Non condividete la riforma di Tremonti?
"La riforma non ci piace e questi provvedimenti s'inseriscono in quella indicata da Tremonti delle due aliquote, contro la quale, il 16 aprile, noi abbiamo fatto lo sciopero nazionale unitario, con Cisl e Uil. Con queste operazioni il governo tenta di mascherare una gigantesca redistribuzione verso i contribuenti più ricchi, iniziata con l'abolizione della tassa di successione, proseguita con la sanatoria per i capitali esportati illegalmente all'estero e che sarà completata nella legge delega: insomma ai più ricchi verrà dato oltre il 70% del beneficio totale della cosiddetta riforma Tremonti".
Anche sulla sanità lo scontro appare quasi di principio.
"Con questa impostazione si punta a cancellare la sanità pubblica. Non è un caso che siano state rispolverate le mutue, anche se ora, momentaneamente le hanno accantonate. Si va verso la privatizzazione della sanità. I tagli indiscriminati nel sistema ospedaliero, sono un colpo decisivo, così come l'aumento dei tickets".
Sulla scuola il governo ha accentuato una serie di provvedimenti di carattere ideologico. Cosa ne pensate?
"Con la controriforma Moratti si torna all'avviamento professionale, alla selezione dei ragazzi di serie A e serie B. Si cancellano 30 anni di crescita e riforme, non ultimo il processo avviato dal ministro Berlinguer che prevedeva invece un sistema dell'istruzione nel quale tutti dovessero avere un'opportunità e un'occasione di crescita".
Nella Finanziaria la scuola pubblica è danneggiata?
"Altro che! Ci sono drastici tagli, in particolare si colpiscono gli insegnanti, assistenti tecnici, bidelli. Si parla di 8000 addetti in meno in tre anni. La Moratti in pratica mette la parola fine sull'obbligo scolastico".
La vostra contestazione riguarda altri aspetti della Finanziaria?
"Per esempio sull'assistenza: mentre la legge 328 indicava un processo d'inclusione delle fasce deboli, handicap, anziani e immigrati, ora si torna alla logica della compatibilità economica e non invece a un ottica che guarda alla tutela delle persone".
Contestazione anche sulle pensioni?
"Il Parlamento dovrà discutere la legge delega che, se approvata, affosserebbe il sistema previdenziale pubblico attraverso il meccanismo della decontribuzione di 3-5 punti per i nuovi assunti che danneggerebbe gravemente i giovani".
L'articolo 18 resta una vostra priorità?
"Sì, perché si tratta di difendere i diritti di chi lavora e quelli di cittadinanza. Abbiamo detto che è un diritto indisponibile, non negoziabile e la pensiamo ancora così".
Voi difendete i diritti di chi li ha già. E per le nuove generazioni?
"La parte peggiore delle politiche del governo si racchiude in un numero: 848, che è il numero della delega approvata al Senato dalla destra. In pratica trasforma un'argomento serio come il mercato del lavoro in un supermercato di opportunità, tutte a favore dell'impresa. Quel decreto introduce il lavoro a chiamata, a progetto, a staff leasing, considerando il lavoro alla stregua della merce. Un'agenzia può prestare il lavoratore per il tempo necessario a un'azienda che, poi, lo riconsegna all'agenzia interinale. Come un pacco, un elettrodomestico. Tutto ciò renderà debole il lavoratore e precaria l'occupazione".
E' anche uno sciopero contro Cisl e Uil firmatarie del patto col governo?
"Lo sciopero del 18 sarà difficile, ma non è contro Cisl e Uil: è uno sciopero per l'Italia. D'altronde anche in marzo è andata così: la condizione per costruire il terreno unitario per lo sciopero generale del 16 aprile è stata la manifestazione di Roma. Con Cisl e Uil ci possano essere dei margini di recupero sul terreno dello sviluppo e anche su problemi gravi come il Sud e la crisi della Fiat. E'fondamentale l'unità sindacale".
Alcuni esponenti dell'opposizione e lo stesso Rutelli sono apparsi non convinti, se non ostili, allo sciopero del 18. Perché?
"Credo che, nel corso di questi ultimi giorni e ore, si sia fatto di tutto per indebolire lo sciopero del 18 che ha come bersaglio principale quella legge Finanziaria che anche l'opposizione politica giudica nefasta. Quando parliamo di unità sindacale questa deve essere sui contenuti. Oppure non resiste. Ecco perché appaiono non comprensibili gli appelli anche di alcuni Ds o, peggio, i richiami di Rutelli. Che considero velleitari o un'azione d'ingerenza politica molto maldestra. L'unità non esiste solo nel sindacato: avrà pure contato il merito se l'Ulivo non è stato in grado di fare un documento unitario sugli alpini"?
E' un appello al centro sinistra?
"Penso che l'Ulivo e i sindaci dell'Ulivo, debbano manifestare in modo esplicito l'opposizione alla Finanziaria. L'Ulivo deve dire dove sta".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL