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Non capiamo, ma ci crediamo-DI Aristarco Ammazzacaffè

Non capiamo, ma ci crediamo La sparata Abbiamo letto con attenzione il Piano programmatico di interventi finanziari approvato dal Consiglio dei Ministro venerdì 8 settembre. Si tratta, c...

18/09/2003
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Non capiamo, ma ci crediamo
La sparata
Abbiamo letto con attenzione il Piano programmatico di interventi finanziari approvato dal Consiglio dei Ministro venerdì 8 settembre. Si tratta, come sa chi non l'ha letto, di un Documento fondamentale, previsto dalla Legge di Riforma Moratti. E' una lettura che, man mano che va avanti, rende evidente la solida impostazione metodologica del Provvedimento nonché, a crederci, la sua ratio accattivante. Quando uno si accinge ad analizzare un Piano di interventi, soprattutto finanziari, è ovvio che si aspetti - non so voi - un documento costituito da richiami fondamentali e da enunciazioni riguardanti le varie voci previste, e quindi articolazioni, priorità e stanziamenti distribuiti nel tempo (e di questi ovviamente fondatezza e attendibilità). Si tratta certamente di attese ovvie, scontate; ma uno ci conta. Infatti il documento, dopo i passaggi introduttivi che se li salti è anche meglio (tanto sono utili), violenta quasi lo sprovveduto lettore con una vera e propria cannonata: ottomilionitrecentoventimila euro. Lo stanziamento previsto per il Piano è di 8320 milioni. Non uno di meno, sembra di capire. E in non più di cinque anni, assicurano. L'effetto dirompente lo si è colto bene anche durante la Conferenza stampa di presentazione: con la Ministra Moratti che, mentre parlava, sembrava dirsi perplessa: 'Ce l'ho fatta'; il Presidente Berlusconi che sorrideva alla Schifani (per via del detto: Chi si assomiglia si piglia) comunicando dal canto suo: "Ve l'ho fatta"; l'on Aprea, per tutto il tempo felice come una pasqua, con il suo messaggio preferito: 'Vedete che ci sono anch'io? Ciao, invidiose'. Quando le si spara così grosse, all'insaputa - pare di capire - di Igor Tremonti, anzi contro Tremonti Igor (che, possiamo anche dirlo, ci è stato sempre un po' antipatico con quell'aria da chierichetto in tenuta da Principe di Galles falsa e voce in falsetto), è facile che uno (il povero lettore, il povero telespettatore) non si preoccupi di capire né le singole entità degli stanziamenti, se ci sono, né gli interventi previsti, né altro. E neanche, tanta è la sensazione da sogno, di capire se questi soldi ci sono effettivamente oppure no.

Solo qualche dubbio en passant
Perché, a pensarci bene, dopo, qualche dubbio viene, se si mettono insieme un po' di cose. Come ad esempio, che Berlusconi, il giorno dopo l'uscita 'patriottica' pro-fascismo (in proposito una lancia a favore del Presidente: trattandosi di cosa tutta nostra - il fascismo intendo - se ne poteva parlar male? Ne andava di mezzo l'orgoglio patriottico, appunto, considerato anche che era in atto una comparazione con personaggi e regimi di altri paesi: voi, tra il mostro di Firenze '#8211; prodotto interno, lordo - e il serial killer di Baltimora avreste dubbi su chi preferire?); che Berlusconi, il giorno dopo, dicevo, a Bari, abbia avvertito esplicitamente la nazione: 'Di soldi non ce n'è più; però se continuate a costruire abusivamente e in tempi brevi e senza falsi moralismi, ce la possiamo fare, voi con l'abusivismo, noi con i condoni'; è chiaro che implicitamente il monito era anche per il Ministro: 'Non gasarti per i numeri di ieri sui finanziamenti, chè di numeri si tratta'. O ancora il fatto che nell'ultima parte del Piano c'è una 'trovata' di quelle che ti fan dire: 'Ma questi: 10 ne fanno e 100 ne pensano': gli 8320 milioni di euro in pratica sono tali solo per la stampa e per la Tivvù e chi ci crede. I soldi reali, 'freshi' - prodige - sono in effetti meno della metà; esattamente '#8211; si legge - 4037 milioni; perché il resto è già a bilancio per il quinquennio (e pensare che noi non ce ne eravamo accorti, considerato anche che la legge di riforma è stata approvata solo qualche mese fa e, quindi, voci e fabbisogni da mettere nel Piano erano tutti da inventare. Un dubbio: non saranno mica i soldi per lo sviluppo dell'autonomia o per la formazione o voci del genere, da sempre nel bilancio delle nostre scuole? Se così fosse, giuggiole! Per parlar pulito). Ma le sorprese non finiscono qua / quando il tuo Premier vien dal varietà. E infatti il botto finale, che si scopre nelle ultime righe, è che, quello che si configura, è una tipologia un po' particolare di Piano: una sorta, potremmo dire, di "Piano al condizionale". Dal momento che i milioni di cui disquisiamo non sono un dato di realtà, ma elementi virtuali che "si stima (') dovrebbero essere destinati' ai finanziamenti. (testuale). Sembra che quest'ultimo passaggio sia dovuto alla penna clandestina di Tremonti che, per fare un dispetto alla Moratti - e in combutta con Berlusconi - (i due sembra si divertano così) ha cambiato la forma verbale e ci ha aggiunto di suo, su suggerimento di Bossi - che, informato della cosa, ha gradito e rilanciato -, un festosissimo "Tie'", seguito da un disegnino esplicativo.

Memento. Per crederci meglio
Non sarà un Piano vero, non sarà un documento affidabile, però è scritto bene: periodare tondo e rotondo e anche facondo. Tanto che non è difficile scorgervi il modello comunicativo cosiddetto "MOD. Bla-bla-bla e Bla", decisamente innovativo rispetto al più comune approccio "Bla-bla", per via dell'aggiunta rafforzativa-intensiva che connota. Non sarà - ripeto - un Piano vero, per via anche di qualche interrogativo non sciolto. Ma noi ci crediamo. Perché ci soccorre in proposito la memoria di eventi tra l'altro non lontanissimi: - come quello dei 19 miliardi di vecchie lire con cui il Ministro nel dicembre del 2001 su giornali e Tivvù ha dato anima ai nostri sogni rimasti tali come tutte le più belle cose (che a differenza delle rose di De Andrè han tenuto la scena per diverse settimane; e tutti (o quasi) a dire: - Che brava. Però! -); oppure quello più modesto dei 200 miliardi, sempre di vecchie lire, con cui Berlusconi disse sì all'Associazione Nazionale Presidi (ANP) che, in campagna elettorale, chiedeva l'equiparazione economica dei dirigenti scolastici alla dirigenza pubblica: e l'ANP ne rimase colpita e soddisfatta (tanto che ancora oggi, in attesa di riscontri, ci pensa); - o quello con cui la luogotenente, on. Aprea, subito dopo la vittoria del centro destra e sempre per il contratto dei dirigenti scolastici, ha promesso, in sequenza e a scalare - per essere più credibile -: 190 miliardi (siamo nell'estate del 2000: abbiamo da poco festeggiato il secondo anniversario), 168 miliardi, 160 miliardi. Dopo quest'ultima sparata si è fermata perché quelli dell'ANP continuavano a crederci: non c'era più gusto.

PS. Adesso però all'ANP han mangiato la foglia, ma gli è venuto il mal di pancia, - Parola! -; e se la prendono, non potendo altro, col Contratto scuola.

PPS. Mi sono chiesto: perché questa fantastica sparata dei milioni di euro virtuali - a prova contraria '#8211;. Le riposte possibili: - la ministra va incoraggiata, perché, se se ne accorge anche lei, è finita, - si tratta di operazione 'patriottica': non si può nel semestre europeo a presidenza italiana dire in giro che c'è una riforma della scuola e che Tremonti Igor - capriccioso com'è - ci fa un dispetto con la sua finanza creativa. Anche in questo caso, non sarebbe nemmen carino; - la terza ce la racconterà lo stesso presidente del Consiglio alla prossima uscita in libertà: non ve la possiamo anticipare. Ma sarà tutta da ridere. Se ci si riesce ancora.

Aristarco Ammazzacaffè


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