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Messaggero-Tempo pieno, sos per 140mila bimbi

Secondo Maria Coscia nelle statali la riforma scolastica garantisce sole 875 ore su1.700: lunedì consiglio straordinario Tempo pieno, sos per 140mila bimbi L'assessore alla Scuola: "Il Mi...

30/11/2003
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Il Messaggero

Secondo Maria Coscia nelle statali la riforma scolastica garantisce sole 875 ore su1.700: lunedì consiglio straordinario
Tempo pieno, sos per 140mila bimbi
L'assessore alla Scuola: "Il Ministero garantisce solo l'orario mattutino"
di SIMONA TAGLIAVENTI

"Tempo pieno a rischio per 140.000 alunni delle scuole romane". A lanciare l'allarme l'assessore capitolino alla scuola Maria Coscia, la presidente della commissione scuola Adriana Spera, il capogruppo di Alleanza Nazionale e membro della commissione scuola Sergio Marchi, il vicepresidente dei Ds Dino Gasparri, Luigi Vittorio Berliri della Margherita e Donatella Poselli, consigliere e presidente dell'Unione italiana genitori che per lunedì hanno annunciato un consiglio comunale straordinario che avrà come obiettivo la preparazione di un documento da sottoporre all'attenzione del Ministro dell'istruzione Letizia Moratti.
"Nonostante il ministro Moratti assicuri che il tempo pieno sarà garantito - ha spiegato Coscia - le nostre preoccupazioni sono fondate. Il decreto legislativo di attuazione della riforma scolastica approvata in primavera, attualmente in discussione in Conferenza Stato-Regioni-Enti locali, non è chiaro". Il ministero garantirebbe cioè le 875 ore, il minino previsto di diritto-dovere, quello che prima era considerato il tempo obbligatorio (contro un massimo previsto di 1.700 ore) e che copre in sostanza le ore della mattina.
"Sulle ore successive, quelle ad esempio della mensa prosegue Coscia regna il mistero. Non si capisce chi si farà carico di queste ore. Il rischio è che alla fine, in nome della flessibilità che può essere anche considerata positiva, paghino le stesse famiglie o gli Enti locali, già penalizzati dai tagli della Finanziaria". È mistero anche sul personale che assisterà i bambini durante l'orario della mensa. "Questa legge insiste l'assessore rappresenta un passo indietro e riporta alla mente il vecchio doposcuola. Il pranzo torna a essere considerato come un momento assistenziale, come negli anni Settanta quando il doposcuola era affidato a personale non docente". Per queste ragioni l'Anci, Associazione nazionale dei comuni, in sede di Conferenza Stato-Regioni ha presentato una serie di emendamenti su tempo scuola.
"Le disfunzioni applicative della legge di riforma scolastica commenta Marchi - possono essere risolte mettendo in campo nuove disponibilità finanziarie. Accogliamo pienamente gli emendamenti dall'Anci all'unanimità e abbiamo messo a disposizione le nostre proposte su questo tavolo trasversale".
La questione non è da poco e riguarda dunque 140.000 bambini, 38mila della materna statale, 90delle elementari e 15mila delle medie. "Se le materne statali teme la Coscia non garantiranno più il tempo pieno, i genitori iscriveranno i loro figli alle materne comunali, che invece questo servizio oltre a garantirlo, lo hanno anche ampliato, causando un sovraffollamento di richieste. Cosa faranno invece i genitori di bambini iscritti alle elementari o alle medie?".


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