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Messaggero-Tagli alla scuola: novemila insegnanti in meno

Circolare del Ministero disegna la nuova mappa delle cattedre: non ci saranno licenziamenti, ma docenti in sovrannumero. Protestano i sindacati: sciopero il 24 Tagli alla scuola: novemila insegnanti...

13/03/2003
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Il Messaggero

Circolare del Ministero disegna la nuova mappa delle cattedre: non ci saranno licenziamenti, ma docenti in sovrannumero. Protestano i sindacati: sciopero il 24
Tagli alla scuola: novemila insegnanti in meno
Da settembre ridotti i posti in organico, soprattutto al Centro Sud. Precari, più difficile entrare in ruolo
di ANNAMARIA SERSALE

ROMA - La scuola perde novemila posti. A tanto ammontano i tagli di organico previsti per il nuovo anno. I primi a farne le spese saranno i precari. Le loro prospettive di entrare in ruolo saranno sempre più vaghe. Ma la scure si abbatterà anche sui professori di ruolo. Con la riduzione dei posti di organico migliaia andranno in sovrannumero.
Significa che dovranno riciclarsi in altri incarichi d'istituto, ammesso che ci sia qualche progetto da realizzare, oppure torneranno a fare i pendolari, pur avendo i capelli grigi, per coprire cattedre "scomode", in provincia, o in istituti tra loro distanti, per mettere insieme "spezzoni di orario". I flussi di scolarità e soprattutto il decrescente numero degli alunni, che si è assottigliato per la denatalità, sono tra le motivazioni principali utilizzate dal ministero dell'Istruzione per giustificare il ridimensionamento. Il "taglio" degli ottomila posti è stato deciso nell'ultima Finanziaria. Un taglio "cruento", dicono i sindacati, che mette ulteriormente in crisi la scuola, privata negli anni di personale e risorse.
Se la materna resta pressoché indenne, cresce di 412 posti, ma non si autorizzano nuove sezioni a fronte di una crescente domanda delle famiglie, elementari e medie appaiono invece segnate da un provvedimento che riduce alcune migliaia di posti. Alle elementari il calo sarà di 1.965 posti, alle medie di 304. E alle superiori? "Lì ci sono i danni maggiori - avverte Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola - La circolare del ministro Moratti prevede che nella secondaria non possano più essere autorizzate le piccole classi con specializzazioni diverse. Verranno rase al suolo classi di terzo, quarto o quinto anno".
Il piano di ridimensionamento, infatti, alle superiori toglierà 6.132 posti. Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas, Unicobas: l'intero arco sindacale, al di là degli schieramenti, è contrario al provvedimento.
"Dei tagli si sapeva - spiegano in coro - ma i criteri con cui verranno adottati rendono ancora più iniquo il decreto. Non viene neppure risparmiato il personale addetto al sostegno per l'handicap, cui vengono tolti 1.058 posti". I sindacati sono sul piede di guerra non solo per il contratto di lavoro che non adegua gli stipendi ai salari europei, ma anche per i tagli di organico. "Nella vertenza che è in piedi - racconta Massimo Di Menna, Uil - la riduzione degli ottomila posti è uno dei cardini". E per il 24 marzo è stato proclamato lo sciopero generale della scuola. L'adesione - promettono tutti - sarà massiccia.
"La riduzione dei posti - assicurano al ministero dell'Istruzione - non significa che ci saranno licenziamenti". Certo, ma le uscite per pensionamento non verranno rimpiazzate e comunque i posti di organico calano.
Le regioni più penalizzate sono quelle del Centro-Sud. In Campania, ad esempio, ci saranno 704 insegnanti elementari in meno, in Sardegna il calo sarà di 489, in Calabria di 404, in Puglia di 407. Il Lazio verrà colpito soprattutto nell'organico destinato alle superiori: meno 728 posti, la Lombardia ne perderà 783, e la Campania 460.
La circolare del ministero dell'Istruzione, la numero 27 del 7 marzo, è appena stata inviata alle scuole e agli uffici scolastici regionali (i Provveditorati non esistono più), per "permettere con la massima sollecitudine la definizione delle dotazioni di organico del personale docente, assegnate a livello regionale".


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