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Messaggero-Sit-in e manifestazioni in tutt'Italia

Sit-in e manifestazioni in tutt'Italia Scuole chiuse domani: docenti in piazza per il nuovo contratto ROMA - Domani sciopero generale della scuola. Aule deserte e gran parte degli istituti chiusi...

24/03/2003
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Il Messaggero

Sit-in e manifestazioni in tutt'Italia
Scuole chiuse domani:
docenti in piazza
per il nuovo contratto
ROMA - Domani sciopero generale della scuola. Aule deserte e gran parte degli istituti chiusi, dal momento che alla mobilitazione hanno aderito tutti i sindacati: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas e Unicobas. Oltre un milione di lavoratori, tra docenti e amministrativi, si fermerà. Lo sciopero unitario è stato indetto dopo che si sono arenate le trattative sul contratto, scaduto da 15 mesi. Ma la protesta non è solo legata alle rivendicazioni economiche: gli stipendi sono fermi dal 2001 e l'adeguamento dei salari agli standard europei è atteso invano da tre anni. La mobilitazione è stata decisa, dicono i sindacati, per dare una scrollata al governo sui tanti problemi non risolti: "Continua riduzione dei posti di lavoro, con l'ultima Finanziaria ne sono stati soppressi altri 9 mila; tagli all'istruzione pubblica al posto dei 19 mila miliardi di vecchie lire promessi; crescente precarietà della condizione docente; incertezze sulla riforma e mancanza di adeguati finanziamenti alla legge; indebolimento dell'obbligo; devolution e passaggio alle Regioni dell'istruzione professionale di Stato". Ma domani gli insegnanti manifesteranno anche a sostegno della pace.
Stavolta non ci sarà un corteo nazionale, ma dal Piemonte alla Sicilia sarà un susseguirsi di manifestazioni regionali alle quali parteciperanno tutti i sindacati. Ecco qualche esempio: a Napoli, raduno alla Mostra d'Oltremare, con Daniela Colturani della Cisl; a Bologna raduno in piazza Maggiore e corteo cittadino; concluderà Massimo Di Menna, Uil; a Milano appuntamento a largo Cairoli, corteo e intervento di Enrico Panini, Cgil. Eppoi, presidi, sit-in, assemblee, davanti alle sedi dei Consigli regionali, degli Uffici regionali (che hanno sostituito i provveditorati), e a Roma davanti al ministero dell'Istruzione, in viale Trastevere. "Il rinnovo del contratto è un diritto irrinunciabile - sottolinea Enrico Panini, della Cgil scuola - Il governo deve fare chiarezza sulle risorse che intende mettere a disposizione. Quanto alla scuola pubblica è inaccettabile la riduzione devastante degli organici".

A. Ser.


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