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Messaggero-Siamo ingiustamente penalizzati La nostra è una vergogna di Stato"

"Siamo ingiustamente penalizzati La nostra è una vergogna di Stato" di SIMONA TAGLIAVENTI ROMA - Arrivano alla spicciolata a Montecitorio i precari della scuola appartenenti all...

01/08/2003
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Il Messaggero

"Siamo ingiustamente penalizzati La nostra è una vergogna di Stato"
di SIMONA TAGLIAVENTI

ROMA - Arrivano alla spicciolata a Montecitorio i precari della scuola appartenenti alla terza fascia, quelli che i 18 punti li rivogliono, quelli che hanno vinto concorsi, sono abilitati ma non hanno frequentato la Ssis, la Scuola di specializzazione, e quindi i 30 punti non li hanno. Vengono da tutta Italia, tornano dalle vacanze neppure iniziate, e hanno i volti tirati: in mano, i fogli con il proprio punteggio, stropicciati a furia di essere confrontati con quelli dei colleghi.
"Siamo pochi '#8211; dice Bianca Tonetto guardandosi intorno '#8211; perché molti si trovano al Provveditorato a ricevere le nomine. E poi, una volta ottenuta la cattedra, molti archiviano i problemi fino al prossimo anno". Arriva un giovane docente, prende in mano il megafono e comincia a gridare gli slogan: "Precariato, vergogna di Stato", e tutti gli fanno eco. Su uno striscione si legge: "Ieri 30 denari, oggi 30 punti". "La verità '#8211; spiega Francesca Fabi '#8211; è che ci mettono uno contro l'altro. La colpa non è dei sissini, ma del Ministero che prende decisioni sulle nostre teste. E intanto il movimento si divide, anche perché delle battaglie intraprese alla fine di luglio non importa niente a nessuno".
Provengono da tutta Italia questi insegnanti e ogni delegazione che varca la piazza viene accolta da un fragoroso applauso. Durante la giornata si decide che la protesta non può finire così: chi viene da lontano si fermerà a dormire a Roma per essere di nuovo in piazza Montecitorio il giorno dopo. Intanto qualcuno torna da via Pianciani, il Csa, e racconta che le convocazioni stanno procedendo nel caos: "Non è regolare '#8211; sottolinea Laura Comin - che le graduatorie siano consultabili solo su internet, per verificare la propria posizione in graduatoria, e non siano state pubblicate. Si tratta di atti pubblici che devono essere resi tali". Alle 18 la protesta si scioglie: la preoccupazione è adesso quella di cercare un posto dove dormire.


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