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Messaggero-Scuola, il Governo tira dritto

Scuola, il Governo tira dritto "Supereremo gli ostacoli dell'iter parlamentare e della copertura finanziaria" di ANNA MARIA SERSALE ROMA '#8212; Oggi in commissione Cultura del Senato approda la...

09/04/2002
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Il Messaggero

Scuola, il Governo tira dritto
"Supereremo gli ostacoli dell'iter parlamentare e della copertura finanziaria"
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA '#8212; Oggi in commissione Cultura del Senato approda la legge-delega sulla riforma della scuola. L'iter in Parlamento non si annuncia breve. E' in arrivo una valanga di emendamenti e i partiti di opposizione daranno filo da torcere, con l'obiettivo di smontare il meccanismo della delega al governo. I Verdi presentano un testo di riforma alternativo, i Diesse compattano una schiera di intellettuali a sostegno dei Cicli di Berlinguer e la Cgil fa raccolte di firme anti-Moratti, mentre in varie città si susseguono i "caroselli" di protesta. "Siamo totalmente contrari all'asse culturale della riforma", questo il tono lapidario della diessina Maria Grazia Pagano, membro della commissione in Senato. Rincara la dose l'ex ministro Berlinguer: "Non esiste la riforma, esiste un gran pasticcio".
Ma il governo Berlusconi "tira dritto" di fronte alla critiche e ribadisce le promesse fatte: "Sì alla primina anticipata e all'avvio graduale della legge dal prossimo settembre". Come? "Usando corsie preferenziali in Parlamento". Del resto sulla riforma della scuola non ha scommesso solo Letizia Moratti. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ne aveva fatto un cavallo di battaglia già in campagna elettorale. L'attenzione del governo, perciò, è altissima. Ma ieri è scoppiata la polemica. Il presidente della commissione Cultura, il senatore forzista Franco Asciutti, ha dichiarato che l'esame della legge "non" si sarebbe concluso "prima di giugno", tenendo conto dei "tempi tecnici". Giugno, orientativamente, per il sì del Senato. Poi, "l'iter dovrà proseguire". Ecco perché, ha sottolineato Asciutti, "esistono ragionevoli dubbi che la riforma possa effettivamente partire dal prossimo anno scolastico". Di più. Il senatore forzista ha anche espresso "non poche perplessità su altri punti, come ad esempio l'anticipo dell'età per l'ingresso alla scuola elementare". Sempre secondo il presidente della commissione Cultura, mancherebbe il tempo "per organizzare in concreto tutto questo e per attrezzare scuole e personale". Ma i dubbi di Asciutti, ha precisato poi il ministero, sono esclusivamente legati alla necessità "di non blindare la legge" e dare modo alle opposizioni di discutere e contestare. Il responsabile scuola e università di Forza Italia, Mario Mauro, è intervenuto per confermare la linea del governo: "Tutte le forze della maggioranza si impegneranno allo spasimo per dare il via alla riforma nel più breve tempo possibile, possibilmente a partire dal prossimo anno scolastico". Da parte dell'esecutivo, dunque, nessun tentennamento: "La legge si approverà in tempo". Nonostante sul percorso della riforma si siano inseriti una serie di ostacoli. "A cominciare dalle difficoltà di trovare copertura finanziaria alla legge", sostengono in coro i sindacati Confederali, Cgil, Cisl e Uil. Dubbi anche sulla copertura finanziaria: "Non si capisce - concludono i sindacati - da dove verranno tirati fuori i 19 mila miliardi promessi, il governo continua a ribadire che i soldi ci saranno, ma non ha ancora presentato un piano d'investimenti".


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