FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3770759
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Messaggero-Non sono questi gli stipendi europei

Messaggero-Non sono questi gli stipendi europei

Scuola\I sindacati contestano la base di partenza del nuovo contratto: "In Germania si guadagna il 30% in più" "Non sono questi gli stipendi europei" I prof contro il Governo: bocciata l'offerta di...

05/10/2002
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Scuola\I sindacati contestano la base di partenza del nuovo contratto: "In Germania si guadagna il 30% in più"
"Non sono questi gli stipendi europei"
I prof contro il Governo: bocciata l'offerta di un aumento di 150 euro al mese

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - "Stipendi europei o sarà guerra a oltranza". E' l'ultimatum dei sindacati al governo, quasi alla vigilia di due giorni di sciopero, il 14 e il 18. L'offerta di Palazzo Chigi per il nuovo contratto di lavoro non è piaciuta. La Gilda: "Ci spinge verso la recessione". Cisl: "Un'offerta povera, che bloccherà sul nascere il sistema delle carriere". Snals: "Altro che allineamento all'Ue". Cgil: "I miglioramenti contrattuali li dovremmo finanziare con i tagli all'occupazione, accettando le riduzioni d'organico. Pazzesco!". Uil: "Manca un impegno finanziario serio". Da quando il ministro Letizia Moratti ha consegnato ai sindacati l'offerta economica del governo sale la febbre della contestazione. E mentre l'Aran (l'Agenzia governativa delegata a trattare) convoca i sindacati (l'incontro ci sarà martedì prossimo), i capi di Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas e Gilda confermano gli scioperi e affilano le armi contro il piano del governo.
Fin dall'avvio, dunque, si preannuncia una trattativa difficile. Le reazioni dei sindacati possono sembrare scontate, ma da anni i rappresentanti dei professori chiudono contratti chiedendo alla categoria di ingoiare bocconi amari e accettare sacrifici in vista di una svolta che puntualmente viene rinviata, spostata sempre un passo in avanti. Anche nelle direttive emanate dal governo Berlusconi si parla di stipendi europei e di allineamento agli standard retributivi dell'Ue. "Già, ma con quali soldi? - interroga Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - Nel piano presentato da Frattini non c'è una lira per i salari europei. A mala pena c'è il recupero dell'inflazione e una manciata di soldi aggiuntivi provenienti da risorse insufficienti per garantire agli 800 mila docenti d'Italia un salario adeguato".
Il governo nel piatto ha messo aumenti fino a 150 euro lordi mensili pro-capite in due anni. "Ma il divario con gli stipendi dell'Ue è comunque enorme - afferma Alessandro Ameli, Gilda - Per avvicinarci dovremmo avere dai 4.000 ai 7.500 dollari l'anno. Non lo dico io, da sindacalista, ma l'Ocse. Eppure, dopo tante promesse gli insegnanti italiani sono ancora i meno pagati d'Europa. Perché?". Fedele Ricciato, leader dello Snals: "In Germania i docenti, a parità di funzioni, guadagnano il 30% in più rispetto ai colleghi italiani. E' un'anomalia da sanare. Invece, ancora una volta siederemo al tavolo delle trattative discutendo di briciole e non di investimenti che la scuola attende da decenni". "La scuola pubblica - sostiene ancora Panini della Cgil - viene considerata come un luogo dal quale togliere risorse e basta, in contraddizione con le promesse di investimenti fatte più volte".
Si parla di standard europei dai tempi di Berlinguer e De Mauro. L'Ulivo fece promesse e assunse impegni, prima con D'Alema, poi con Amato. Ora la castagna bollente è nelle mani di Berlusconi e della Moratti. Nell'atto di indirizzo il governo ha aperto alle carriere, al merito, a nuove dinamiche retributive, al salario legato ai livelli di prestazione professionale, ai sistemi di valutazione concordati e trasparenti. E per la parte economica, oltre al recupero dell'inflazione, pari ad un più 5,66%, ha offerto 315 milioni di euro per il 2002 (tra stanziamenti attuali e pregressi, questi ultimi decisi dall'ex premier Amato e confermati). Per il 2003 si va al raddoppio, con una condizione: i 381,35 milioni di euro stanziati dall'attuale governo saranno effettivi solo dopo che i conti della scuola saranno meno in rosso e solo dopo che saranno stati verificati i risparmi ottenuti con i tagli al personale.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL