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Messaggero-la Finanziaria dimentica la scuola

Storace sollecita i fondi alla Moratti: la Finanziaria 'dimentica' la scuola di CORRADO GIUSTINIANI ROMA - Caro presidente Storace, mi dispiace tanto, ma non ho un soldo bucato da darle per l'...

07/11/2002
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Il Messaggero

Storace sollecita i fondi alla Moratti:
la Finanziaria 'dimentica' la scuola
di CORRADO GIUSTINIANI

ROMA - Caro presidente Storace, mi dispiace tanto, ma non ho un soldo bucato da darle per l'edilizia scolastica. La Finanziaria per l'anno in corso si è dimenticata del piano triennale 2002-2004. Abbia pazienza, ho pensato di metterli nel disegno di legge di riforma della scuola: campa cavallo, ma prima o poi arriveranno. Non ha risposto proprio così il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, a ben tre allarmate lettere speditegli dal governatore del Lazio Francesco Storace. Ma il senso è assolutamente questo. Scrivendo al Lazio, il ministro si è rivolto indirettamente a tutte le Regioni. Una corrispondenza resa oggi drammatica dalla sindrome da terremoto e dal più generale allarme per l'agibilità, lo stato di conservazione, le dotazioni di sicurezza delle aule.
Storace, dunque, prende carta e penna per la prima volta il 17 aprile. "La legge 23 del 1996 - ricorda al ministro - è stata finanziata con fondi dello Stato attraverso due piani triennali, quello 96-98 e 99-2001, ma a tutt'oggi non si hanno notizie in merito all'emanazione del decreto di attuazione e di finanziamento per il triennio 2002-2004".
Sottolinea, il presidente del Lazio, il disagio di tutte le Regioni e il malcontento degli enti locali "che vedono allontanarsi un'importante fonte di finanziamento per l'edilizia scolastica e, nel contempo, vedono avvicinarsi la data del dicembre 2004 quale termine ultimo per l'adeguamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici". Già, perché c'è anche il problema della famosa legge 626: i soldi servirebbero anche per porre a norma gli impianti.
La Regione Lazio, tra il '96 e il 2001, ha integrato i fondi statali sull'edilizia scolastica per 68 miliardi di lire e anche quest'anno ha dato qualcosa. Ma non possono essere i soli contributi regionali a risolvere il problema. Venendo meno i fondi dello Stato "si verificherrebbe il fermo di molti interventi già iniziati, che molti Comuni, in special modo, e Province non sarebbero in grado di portare a conclusione". Ricorda poi, Storace, che nel Lazio vi sono più di 4.200 edifici scolastici, bisognosi di interventi continui, con un grado di vetustà assai elevato, mentre gli immigrati fanno crescere, la domanda di istruzione, specie nelle materne. Il presidente chiede alla Moratti di fare tutto il possibile e di "tenere comunque informati i presidenti delle Regioni".
Per avere, dopo altri due solleciti, una replica organica della Moratti, occorre aspettare il 17 luglio.
"Caro presidente - inizia il ministro dell'Istruzione - Mi riferisco alla sua nota nella quale lamenta la mancata emanazione, da parte di questo ministero, del decreto di ripartizione" dei finanziamenti 2002-2004 fra le Regioni. "Ciò è stato determinato dall'assenza, nella legge 28 dicembre 2001, n.448 (finanziaria 2002) della previsione, per l'anno in corso, di un apposito rifinanziamento della norma in questione. Rifinanziamento, questo, peraltro contemplato per l'anno finanziario 2004. Mi preme però segnalare - continua Letizia Moratti - che ho provveduto ad inserire nel disegno di legge delega per la riforma degli ordinamenti scolastici un apposito piano programmatico di interventi finanziari, nel quale rientrano anche quelli diretti all'adeguamento delle strutture scolastiche". Tradotto in soldoni: nulla per il 2002, per il 2003 chissà.


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