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Messaggero-Il ministro a Milano: "Ridurre al 10 per cento l'abbandono"

Il ministro a Milano: "Ridurre al 10 per cento l'abbandono" Moratti rilancia la riforma: "Otto studenti su dieci dovranno arrivare al diploma" di ANNA MARIA SERSALE ROMA - "D...

25/06/2003
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Il Messaggero

Il ministro a Milano: "Ridurre al 10 per cento l'abbandono"
Moratti rilancia la riforma: "Otto studenti su dieci dovranno arrivare al diploma"
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - "Dobbiamo far partire la riforma della scuola, non possiamo sottrarci a queste priorità, dobbiamo farle nostre". Sono le parole del ministro dell'istruzione Letizia Moratti, durante la festa di An a Milano. "La riforma - ha aggiunto il ministro - deve partire rapidamente perchè gli obiettivi che ci siamo posti in Europa non ci consentono di aspettare: il nostro progetto è quello di far scendere fino al 10% l'abbandono scolastico entro il 2010, di fare in modo che almeno l'85% dei nostri studenti ottenga un diploma di scuola secondaria superiore, e che almeno il 12% degli adulti sia inserito in programmi di formazione permanente". Sono queste le tre priorità poste dal ministro. "Non si cambia il Paese se non si cambia la scuola, una scuola nella quale la responsabilità degli studenti, delle famiglie, dei docenti sia elemento fondante. Da qui la scelta di percorsi personalizzati per lasciare ai ragazzi la decisione sul loro iter educativo, e in prima istanza alle famiglie così come recita l'articolo 1 della riforma. Senza docenti di qualità non può esserci una scuola di qualità".
Intanto, sul rinnovo del contratto di lavoro monta la polemica tra i sindacati e il ministro. Cgil, Cisl, Uil e Snals denunciano i "gravi ritardi nel dare corso agli accordi siglati con il Governo". "Il Consiglio dei ministri - sostengono i sindacati - dopo quaranta giorni dalla sottoscrizione dell'ipotesi contrattuale deve esprimere il proprio parere, ma non lo ha fatto e il pagamento degli arretrati è così bloccato". "Per colpa del Governo - sostiene Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola - il personale della scuola, oltre un milione di dipendenti, non potrà avere in busta paga gli arretrati".
Viale Trastevere replica che è "tutto in regola". "Non ci sono ritardi, nè dilazioni da parte del ministero dell'Istruzione per quanto riguarda le procedure di entrata in vigore dell'accordo raggiunto con i sindacati del settore". Il ministero informa di avere già trasmesso il parere alla Presidenza del consiglio (Dipartimento della Funzione Uubblica - Ufficio delle relazioni sindacali) e precisa che "non ci sono osservazioni in merito al testo contrattuale approvato dalle parti per il quadriennio normativo 2002-2005 e per il biennio economico 2002-2003".
Ma Fedele Ricciato, leader del sindacato autonomo Snals, afferma che c'è un "ritardo inspiegabile, ritardo dovuto al Consiglio dei ministri, che non ha ancora espresso il prescritto parere. Stesse critiche dalla Cisl scuola. "Un comportamento assurdo - dice Daniela Colturani - Non riusciamo a comprendere come, dopo una lunga trafila (17 mesi) e una defatigante trattativa all'Aran si possa continuare a deludere le attese della categoria. Mortificando le aspettative delle centinaia di migliaia di lavoratori della scuola, che aspettano la liquidazione degli arretrati e l'aggiornamento dei loro stipendi in tempi rapidi". La Cisl-Scuola auspica quindi che il Governo metta urgentemente nel diario dei suoi lavori la "necessaria e positiva espressione di parere perchè, nel rispetto dei tempi precedentemente ipotizzati, i lavoratori vedano attuato il nuovo contratto".


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